Emissioni, intesa Ue: chi inquina paga

Emissioni, intesa Ue: chi inquina paga

Storica intesa dell’Unione europea sulle emissioni per la salvaguardia del clima e arrivare alla neutralità climatica.

Dopo un lungo negoziato durato tutto il fine settimana, le istituzioni europee hanno approvato l’Emissions Trading System (Ets). I 27 paesi membri hanno trovato l’intesa sul sistema di prezzi delle emissioni di CO2 mettendo in pratica il principio “chi inquina paga”. Si tratta di un passo storico per l’Ue e per la lotta al cambiamento climatico.

L’Ets è il più importante strumento contro la questione climatica e interesserà non solo industria e energia ma anche trasporti via mare, via gomma e riscaldamento. Si tratta della creazione di un Fondo sociale per il clima di oltre 86 miliardi di euro di cui gli stati membri disporranno per tutelare i cittadini dagli aumenti del costo dell’energia ma anche per interventi strutturali. La svolta storica arriva dalla carbon tax alle frontiere, ovvero verrà applicato il prezzo della CO2 ai prodotti importati di alcuni settori.

Smog Inquinamento

In futuro altre misure anche per strade e edifici

Si tratta di una misura importante sia dal punto di vista climatico che economico perché in questo modo le imprese europee saranno più competitive con i paesi in cui le politiche sono meno stringenti e quindi evitare in questo modo di delocalizzare. Entro il 2030 industrie e settore energetico dovranno diminuire le emissioni di CO2 del 62% rispetto al 2005, al momento è di quasi il 43% ma dovrà subire un’accelerazione. Le compagnie di navigazione pagheranno per tutte le loro emissioni di CO2, metano e protossido di azoto dal 2026.

Mentre dal 2027 ci sarà una misura che riguarderà le emissioni su strada e edifici, ovvero carburanti e combustibili per riscaldamento. Questo sistema non avrà effetti sulle famiglie ma soltanto sui fornitori anche se vi saranno aumenti inevitabili. Dal 2026 partirà il fondo sociale fino al 2032.