Il tecnico dell’Empoli, Aurelio Andreazzoli si scaglia contro il regolamento al rigore dato al Milan per fallo di mano.
In un’intensa giornata di calcio allo Stadio Castellani, l’Empoli ha subito una pesante sconfitta per 3-0 contro il Milan. La partita, caratterizzata dai gol di Loftus-Cheek, dal rigore di Giroud e dal secondo gol di Chaka Traore con la maglia rossonera, è stata oggetto di controversie. Il nucleo della disputa si è concentrato su un fallo di mano di Maleh, che ha portato al rigore trasformato da Giroud, suscitando reazioni accese da parte dell’allenatore dell’Empoli, Aurelio Andreazzoli.
La polemica di Andreazzoli: Il regolamento nel mirino
Durante la conferenza stampa, Andreazzoli ha espresso in termini decisi la sua frustrazione riguardo alle regole attuali del calcio. “Mi chiamate a parlare di una cosa di cui non vorrei parlare. Io non dico dell’arbitro, dico del regolamento, è una schifezza. Che un polpastrello condizioni una gara ed anche il futuro di una squadra, ma su, c’è il regolamento che deve dirci se è volontario o meno. Ma un polpastrello, su via, io non l’ho nemmeno voluto rivedere“, ha dichiarato il tecnico azzurro, evidenziando la sua delusione per come un piccolo dettaglio possa influenzare l’intero esito di una partita.
Il dibattito sul VAR e la coerenza arbitrale
Andreazzoli ha poi ampliato la sua critica, ponendo l’attenzione sull’uso del VAR e sulla coerenza nelle decisioni arbitrali. “Tutte le sere si parla soltanto del VAR, invece di parlare del gioco, lo ripeto è una schifezza. Io non ce l’ho con gli arbitri che sono dentro a questo meccanismo ed anche loro ci stanno capendo poco, anzi devono sopportarlo. Ci sono mille interpretazioni non si capisce più niente“, ha proseguito, sottolineando le mille sfaccettature e le interpretazioni soggettive che rendono il gioco confuso sia per giocatori che per tifosi.
Concludendo la sua riflessione, Andreazzoli ha evidenziato l’importanza della chiarezza e della credibilità nel mondo del calcio. “Non va bene perché si va a perdere di credibilità, e ne va del futuro di questo sport, la gente così non ci capisce più niente ed invece di agevolare si va ad incasinare il tutto. Poi ripeto, un polpastrello, un polpastrello“, ha dichiarato, facendo eco alle preoccupazioni di molti appassionati e addetti ai lavori nel settore. La sua critica non solo mira a mettere in discussione specifiche decisioni arbitrali, ma invita a una riflessione più ampia sulla direzione e l’integrità dell’intero sport.
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