L’Italia è indietro sulla sostenibilità: “Non ci siamo proprio”

L’Italia è indietro sulla sostenibilità: “Non ci siamo proprio”

Per Enrico Giovannini la situazione in Italia sarebbe peggiorata: “Fuori linea rispetto ai 17 obiettivi da centrare”.

Come parte fondante dell’Europa, l’Italia avrebbe dovuto agire con molto più impegno per raggiungere gli obiettivi a livello internazionale. Eppure, come mostra Enrico Giovannini – economista di fama mondiale, co-fondatore e attuale direttore scientifico dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) – il Paese appare “fuori linea”.

Giovannini: “La situazione è peggiorata”

Presentando il Rapporto ASviS 2023, Enrico Giovannini mostra che “a metà del cammino definito a settembre 2015 dall’Assemblea Generale dell’ONU per il conseguimento dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, l’Italia appare fuori linea rispetto ai 17 obiettivi SDGs che ci siamo impegnati a centrare entro la fine di questa decade”.

“Per sei obiettivi la situazione è addirittura peggiorata, per tre è stabile e per otto si registrano miglioramenti contenuti”, segnala il direttore scientifico dell’Asvis.

Negli ultimi otto anni, è palese come l’Italia non abbia scelto l’agenda del 2030 come “bussola per realizzare uno sviluppo pienamente sostenibile sotto il profilo ambientale, sociale, economico e istituzionale. Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare“, esordisce l’economista.

A che punto è l’Italia con lo sviluppo sostenibile?

A questo punto, l’unica cosa che potrebbe fare l’Italia sarebbe un “rapido cambio delle politiche pubbliche che consentirebbe di ridurre le povertà e le disuguaglianze, migliorare la qualità dell’ambiente e accompagnare le imprese per cogliere i vantaggi della transizione ecologica e digitale.

I ritardi accumulati potrebbero essere in parte recuperati, tuttavia è necessario attuare urgentemente una serie di interventi e di riforme, per trasformare le belle parole in atti concreti. Ma il Paese deve muoversi, perché il tempo a disposizione è molto limitato.

E’ ovvio che il nostro Paese “non ha imboccato in modo convinto e concreto la strada dello sviluppo sostenibile e non ha maturato una visione d’insieme delle diverse politiche pubbliche per la sostenibilità”, afferma Giovannini.

Ma questo non significa “che non si siano fatti alcuni passi avanti o che non si siano assunte decisioni che vanno nella giusta direzione, ma la mancanza di un impegno esplicito, corale e coerente da parte della società, delle imprese e delle forze politiche ci ha condotto su un sentiero di sviluppo insostenibile che è sotto gli occhi di tutti, come confermano anche le analisi dell’opinione pubblica italiana contenute nel Rapporto”, conclude.