Il sindaco e le associazioni umanitarie continuano a chiedere l’evacuazione immediata dei civili per le condizioni in cui vivono.
Troppi cadaveri non sepolti in putrefazione aumentano il rischio di epidemie tra la popolazione. Oltre ai bombardamenti c’è l’emergenza sanitaria che attanaglia Mariupol. Nella città assediata ora c’è il rischio di epidemie tra cui il colera. Ci sono ancora 100mila persone nella città che vivono in condizioni igieniche pessime senza cibo e senza acqua da troppo tempo.
L’aumento della temperatura sta peggiorando le condizioni e aumenta anche il rischio della diffusione delle epidemie. Arriva l’allerta dalle autorità locali: «Epidemie pericolose e mortali potrebbero presto diffondersi in città a causa della mancanza di acqua e cibo e a causa delle condizioni igieniche sempre più difficili. Migliaia di corpi stanno andando in decomposizione sotto le macerie». La temperatura ormai ha raggiunto i 20 gradi e epidemia di colera e altre infezioni batteriche potrebbero scoppiare “a causa della mancanza di approvvigionamento idrico centralizzato e servizi igienici, la decomposizione di migliaia di cadaveri sotto le macerie e una catastrofica carenza di acqua potabile e cibo”.
I sopravvissuti rischiano di essere travolti dalle epidemie
Il sindaco continua a chiedere l’evacuazione completa dei civili denunciando il fatto che gli occupanti russi non forniscono alla popolazione civile cibo, acqua e medicine. “Bloccano tutti i tentativi di evacuazione. E senza quello, le persone moriranno. Le condizioni di vita sono medioevali in una città in rovina. È necessaria un’evacuazione immediata e completa”.
Mariupol ormai è un inferno: macerie e devastazione ovunque, file di cadaveri abbandonati per strada. Ormai i civili non hanno più acqua e sopravvivono a stento. Ora rischiano di essere inondati da un altro pericolo che è quello delle epidemie. I sopravvissuti muoiono di fame e sete e l’aumento delle temperature non è certo di aiuto, per questo bisogna intervenire subito.