L’equo compenso per gli autonomi diventa legge: ecco cos’è

L’equo compenso per gli autonomi diventa legge: ecco cos’è

Approvata la proposta di legge voluta dalla premier Meloni sull’equo compenso per i professionisti autonomi.

Il testo sull’equo compenso per tutti i professionisti è legge ed è stata approvata all’unanimità alla Camera. La proposta di legge era stata avanzata durante la scorsa legislatura proprio da Fratelli d’Italia e Lega con la premier Giorgia Meloni prima firmataria. La legge riconosce a tutti gli autonomi in diritto ad una remunerazione equa, adeguata «alla qualità e alla quantità del lavoro svolto».

La legge si applica a tutti i professionisti, sia quelli iscritti a un Ordine, che quelli appartenenti alle professioni non regolamentate (tra questi, ad esempio, gli amministratori di condominio, i tributaristi e i revisori legali). L’obiettivo della legge è quello di rafforzare la tutela del professionista. Per essere considerato equo il compenso deve essere proporzionato alla quantità e qualità del lavoro svolto.

impiegati quotazioni borsa cryptovalute grafici

Cosa prevede la legge

Chi è iscritto ad un Ordine per determinare un compenso equo faranno riferimento ai parametri indicati nei decreti ministeriali per ogni singola categoria. Gli altri invece dovranno aspettare nuovi valori di riferimento che verranno indicati per la prima volta, operazione affidata al ministero delle imprese. Per il momento soltanto gli avvocati potranno contare su parametri appena aggiornati. Le altre categorie invece dovranno mettersi al lavoro per aggiornare i nuovi parametri di riferimento, compito affidato agli ordini e avranno una revisione biennale.

La legge sull’equo compenso indica per quali clausole può scattare la nullità dei contratti tra professionista e committente. Sono nulli i contratti che prevedono l’anticipazione delle spese a carico del professionista o che vietano di prevedere acconti. Sanzionabile anche deontologicamente da parte dell’Ordine il professionista che accetta incarichi al di sotto delle soglie dei parametri.

La soddisfazione della premier: “Restituire dignità e giustizia ai professionisti”

Si tratta di una “norma di civiltà” ha detto la ministra del Lavoro che “rappresenta appieno la visione del governo sul mondo del lavoro grazie ad un primo intervento che punta a rendere sempre più universali le tutele per tutti i lavoratori, dipendenti o autonomi che siano ha aggiunto Calderone.

Una norma che ha l’intento di riconoscere e tutelare la qualità e la quantità del lavoro svolto dai liberi professionisti nei confronti dei cosiddetti contraenti forti”, ha commentato la premier Giorgia La prima firmataria parla di un “traguardo raggiunto volto a restituire dignità e giustizia a tanti professionisti a cui per troppo tempo sono state imposte condizioni economicamente inique“.