Crisi Libia, Erdogan: “Stiamo inviando le nostre truppe”. Conte, ‘Dialogo più efficace delle armi’

Crisi Libia, Erdogan: “Stiamo inviando le nostre truppe”. Conte, ‘Dialogo più efficace delle armi’

Libia, Erdogan annuncia l’invio di truppe per garantire il mantenimento della pace. Giuseppe Conte da Algeri: “Non possiamo accettare altri militari”.

Si complica lo scenario libico a pochi giorni dalla conferenza di Berlino. Erdogan ha annunciato l’invio di nuove truppe in Libia per mantenere la pace. Un’iniziativa unilaterale che sembrerebbe andare contro le indicazioni dell’Unione europea e sicuramente contro gli appelli del governo italiano, che continua a chiedere uno sforzo congiunto degli Stati membri dell’Unione europea nel tentativo di superare la crisi.

Libia, Erdogan: “Stiamo inviando le nostre truppe”

Stiamo inviando le nostre truppe in Libia per sostenere la pace“, ha dichiarato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan. L’obiettivo non sarebbe quindi quello di alimentare lo scontro tra Al-Sarraj e Haftar ma quello di provare a mantenere la pace. L’iniziativa turca non avrebbe fatto particolarmente piacere all’Unione europea che continua a guardare con una certa preoccupazione allo scenario libico in attesa della conferenza di Berlino.

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La conferenza di Berlino

Il Generale Khalifa Haftar ha confermato la sua presenza a Berlino in occasione della conferenza che riunirà i grandi protagonisti della scena libica. Sarà presente anche Fayez al-Sarraj. I due non si sono incontrati a Roma alla presenza del premier Giuseppe Conte e hanno deciso di non incontrarsi di persona neanche a Mosca, alla presenza di Vladimir Putin, il quale aveva sottoposto ai due un accordo per la tregua. Il possibile faccia a faccia in terra tedesca rende di grande interesse la conferenza di Berlino, nella quale un ruolo da protagonista dovrebbe spettare all’Italia.

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Giuseppe Conte, “Non possiamo accettare altre truppe in Libia”

Il premier Giuseppe Conte prosegue nella sua missione diplomatica e nella giornata del 16 gennaio ha incontrato ad Algeri con il presidente della Repubblica Abdelmadjid Tebboune. “Non possiamo accettare altre truppe militari in Libia questo è il momento del dialogo e del confronto“, ha dichiarato il premier italiano.

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