Si ripete la situazione già vissuta in altre drammatiche calamità.
Angelo, 59 anni, e sua madre Adelina, 77 anni, sono ancora in attesa delle autorizzazioni necessarie per ristrutturare la loro casa, che è stata allagata per tredici giorni.
Grazie all’aiuto dei volontari, hanno ripulito la casa, ma ora sono bloccati nell’incertezza, senza gli aiuti economici promessi dal governo. La loro storia rappresenta solo una delle tante famiglie coinvolte nell’alluvione che hanno dovuto affrontare sfollamenti forzati e una lunga attesa per il sostegno finanziario.
La situazione è aggravata dalla mancanza di risarcimenti adeguati da parte del governo. Il marito di Franca è un pensionato con un reddito mensile di novecento euro, mentre lei è disoccupata da due anni a causa della chiusura del suo negozio di gastronomia durante la pandemia. Non hanno i soldi necessari per affrontare le spese di ristrutturazione e devono anticipare i costi per poter richiedere il rimborso. Tuttavia, come Franca afferma, molte famiglie non hanno più risorse finanziarie per poter far fronte a queste spese.
Nonostante l’aiuto dei volontari, le istituzioni sono state inadeguate nel fornire il supporto necessario alle zone colpite. Un’organizzazione che ha coordinato mille volontari per aiutare la popolazione alluvionata, afferma che molti cittadini stanno rientrando nelle loro case ma non hanno i soldi per ristrutturare e riprendere una vita normale. Le istituzioni non stanno facendo abbastanza per queste persone, e quindi le organizzazioni di volontariato si stanno impegnando per fornire supporto legale e consulenza nella compilazione dei moduli per richiedere i contributi pubblici.
La burocrazia e i ritardi nelle procedure amministrative stanno ulteriormente ostacolando il processo di recupero. La gravità dei danni e l’estensione dell’area colpita richiedono un intervento straordinario e tempestivo, ma finora le istituzioni hanno sottovalutato la portata della situazione. I conflitti politici tra il governo centrale e l’amministrazione regionale hanno ritardato la nomina di un commissario straordinario per gestire i danni dell’alluvione.
La situazione si aggrava ulteriormente per il settore agricolo, che è stato particolarmente colpito. La Romagna è responsabile del 30% della produzione di frutta e verdura in Italia, ma le imprese agricole hanno subito danni per un totale di 1,1 miliardi di euro a causa dell’alluvione.
La mancanza di supporto adeguato da parte delle istituzioni e i problemi economici che le famiglie devono affrontare stanno portando a una situazione di rischio di spopolamento delle zone colpite. Molte persone stanno vendendo le proprie case perché diventa impossibile viverci a causa dei danni subiti.
È necessario un intervento urgente per garantire il sostegno finanziario e logistico alle famiglie colpite dall’alluvione, nonché per fornire un adeguato supporto psicologico per affrontare i traumi subiti. Senza un intervento immediato e adeguato, queste comunità rischiano di essere abbandonate a se stesse.