L’Esercito italiano contro l’obesità. Il ministro della Difesa Trenta pronta a varare un piano di norme per il sostegno ai soldati in sovrappeso.
L’esercito mette a dieta i soldati. Una circolare firmata dal ministro della Difesa Elisabetta Trenta elimina le disparità di trattamento per evitare le discriminazioni e annuncia l’avvio di percorsi di supporto che aiuteranno i militari ad affrontare e superare il loro problema… di linea.
L’Esercito ‘mette a dieta’ i soldati con percorsi di supporto e la lotta alla discriminazione
Proprio l’obesità negli ultimi anni è stato uno dei criteri presi in considerazione per procedere con il congedo anticipato. Obiettivo del Ministero è quello di annullare le disparità di trattamento e aiutare le persone a risolvere il proprio problema.
Il ministro Trenta, sin dall’inizio del suo mandato, ha più volte ribadito come il suo scopo sia quello di migliorare l’ambiente lavorativo nelle aree di sua competenza, con particolare attenzione al benessere dei suoi dipendenti.
Elisabetta Trenta: fino ad oggi il sovrappeso era stato motivo di congedo, di abbandono
“Il punto è che fino ad oggi il sovrappeso dei nostri militari era stato motivo di congedo, di abbandono. Ho ascoltato casi di chi con qualche chilo in più è stato messo alla porta, altri di chi si è trovato spinto ad intraprendere un’operazione chirurgica molto delicata per la riduzione dello stomaco“, ha scritto il ministro sulla propria pagina Facebook.
Elisabetta Trenta: bisogna far sentire i nostri militari parte di una grande famiglia
Elisabetta Trenta ha fatto sapere che il Ministero è al lavoro per “correggere queste storture” lavorando sul sistema e sull’aspetto psicologico dei soldati. Il personale in difficoltà non va escluso o discriminato, al contrario va aiutato con percorsi di affiancamento.
“La forma fisica e lo stato di salute sono due aspetti importantissimi nella vita e, ovviamente, anche nelle Forze armate chi riscontra problemi di questo genere deve essere seguito e aiutato, il che non significa soprassedere alle regole sia chiaro (perché il principale sforzo deve essere del soggetto stesso), bensì significa far sentire i nostri militari parte di una grande famiglia. Significa supportarli di fronte a un problema oggettivo”.