Esercito russo in ritirata: il motivo della fuga da Kiev

Esercito russo in ritirata: il motivo della fuga da Kiev

Le forze russe in ritirata da Kiev. Putin non è riuscito ad entrare nella capitale e ritratta sui suoi obiettivi.

Dopo più di un mese di guerra l’Armata rossa non è riuscita ad espugnare la capitale e deporre i “nazisti”. Sfuma, almeno per ora, il progetto di Putin e ricorre al piano B. Durante i negoziati la Russia si mostra aperta a trattare e cede sulla denazificazione del paese. Segnali che fanno pensare ad un fallimento militare da parte della Russia.

Le numerose perdite anche ad alti ranghi del suo esercito e la resistenza che ha incontrato hanno porto Putin davanti ad una scelta. Le enormi difficoltà sul campo hanno posto a dura prova le risorse russe che ora potrebbero concentrarsi esclusivamente sulla zona di reale interesse del Cremlino, ovvero il sud-est.

Ritirata russa: resa o bluff?

Tra i piani di Putin secondo l’intelligence ucraina sarebbe anche la volontà di ridisegnare la mappa del paese ponendo una linea tra nord e sud sul modello coreano. Le truppe ora si stanno riposizionando sul fiume Dnepr, il corso d’acqua che divide geograficamente in due parti l’Ucraina. Elemento chiave in questo disegno è la città di Mariupol. Il suo assedio dura da circa un mese e le perdite dei civili sono oltre i 5mila. Il Cremlino la vuole per unire il Donbass alla Crimea.

Nonostante i chiari segnali però non vi è alcuna conferma di un nuovo progetto e una reale ritirata delle forze armate russe. Secondo alcuni analisti questa ritirata seguita ad un lungo stallo dell’esercito russo potrebbe essere solamente un bluff da parte del Cremlino per dare segnali di distensione e poi ritornare all’attacco. La strategia di Putin è impenetrabile e imprevedibile per questo resta solo aspettare e sperare che i negoziati giungano realmente ad un accordo.