Conosci l’ufficio postale che raccoglie le “lettere delle emozioni”: sono messaggi per non c’è più e per tutti gli amori impossibili.
Nel cuore dell’isola di Awashima, nel Mare Interno del Giappone, si trova un luogo magico e unico: un ufficio postale che raccoglie le cosiddette “lettere delle emozioni“.
Questo ufficio, creato dall’artista Saya Kubota è diventato un punto di riferimento per chi ha bisogno di esprimere emozioni che non trovano sbocco nelle consuete lettere destinate a persone fisiche.
Come funziona questo ufficio postale?
L’idea alla base dell’Ufficio Postale alla Deriva – come riportato da Greenme.it – è semplice quanto profonda: accogliere lettere senza destinatario, come messaggi per persone defunte, amori non corrisposti o anche per sé stessi in un lontano futuro.
L’ufficio è gestito da Nakata Katsuhisa, un ex impiegato delle poste che ha accolto questo progetto con dedizione. Da allora, questo piccolo ufficio postale ha raccolto migliaia di lettere, ognuna intrisa di sentimenti che il mittente non avrebbe potuto esprimere altrimenti.
Le lettere giunte all’ufficio vengono spesso scritte su cartoline, alcune semplici e altre decorate con disegni, e sono custodite in cassette postali sospese al soffitto, come a simulare il movimento della deriva.
Chiunque può leggere questi messaggi e – se sente una connessione speciale con una lettera – può anche decidere di portarla con sé, diventando simbolicamente il destinatario che quel messaggio cercava.
L’impatto psicologico delle “lettere delle emozioni”
Ciò che rende l’Ufficio Postale alla Deriva un luogo speciale non è solo il suo aspetto artistico, ma la funzione terapeutica che svolge per chi vi si rivolge.
Le persone che inviano lettere sanno che il loro messaggio non avrà risposta, ma ciò non diminuisce l’importanza di scriverlo. Anzi, proprio l’assenza di un destinatario preciso dà ai mittenti la libertà di esprimere sinceramente ciò che sentono senza il timore del giudizio.
Non è un caso che questo spazio sia diventato popolare a livello internazionale, con punti di raccolta in luoghi lontani come l’aeroporto di Takamatsu e persino una filiale temporanea a Londra.