Previsioni meteo estate 2025: cosa ha previsto il colonnello Giuliacci e quali sono le due sorprese che potrebbero cambiare tutto.
Nonostante l’allerta meteo e il maltempo estremo su tutta l’Italia, ci si chiede come sarà davvero l’estate 2025. Il colonnello Mario Giuliacci, esperto meteorologo, ha pubblicato un video sul proprio canale YouTube per fare chiarezza sull’andamento climatico atteso nei prossimi mesi. Guardando ai dati degli ultimi trent’anni, come riportato da Il Tempo, l’esperto lancia un monito preciso.

Come sarà l’estate 2025? La previsione del colonello Giuliacci
“Se dovessimo guardare le statistiche degli ultimi trent’anni potremmo dire che vi sono seri motivi per temere l’estate 2025, infatti a parte il 2003 che resta l’estate più calda di sempre, negli ultimi sette anni cadono la seconda, la terza, la quarta e la quinta estate più calda di sempre. E quindi la probabilità che anche il 2025 sia un’estate super rovente è più che elevata“, ha affermato il colonello Mario Giuliacci in un suo video su YouTube.
I due elementi che potrebbe “ritardare” il caldo rovente
Tra gli elementi che potrebbero ritardare l’arrivo del caldo più opprimente, l’esperto segnala il comportamento dei monsoni africani. “I piovosi monsoni africani sono in ritardo verso nord, nell’avanzata verso nord, di circa un grado di latitudine“, ha spiegato.
Questo si traduce in uno slittamento di circa quindici giorni anche per l’anticiclone africano, la principale causa delle ondate di calore estivo in Italia. “Come dire che almeno fino a metà giugno potremmo sperare che l’anticiclone africano non invada l’Italia, se non con qualche timida fugace comparsa di uno o due giorni che non fanno storia“.
La seconda novità evidenziata da Mario Giuliacci è legata all’umidità del suolo, in particolare nelle regioni settentrionali. L’abbondanza di acqua nel terreno avrà un ruolo determinante nel contenere le temperature: “I raggi solari, nel riscaldare il suolo nei prossimi 15-30 giorni, incontrando il suolo molto umido, spenderanno gran parte del loro calore per far evaporare l’umidità dal suolo“.
Al Sud, però, la situazione è diversa: “Ha piovuto piuttosto poco e quindi la probabilità che il suolo si surriscaldi notevolmente è ovviamente elevata e quindi magari qui il caldo rovente già potrebbe palesarsi nella seconda metà di giugno“.