Le proposte di estensione delle detrazioni del Superbonus 110%, il sostegno di Cottarelli e Giorgetti, e l’analisi dell’impatto sul bilancio.
Il dibattito sul Superbonus 110% raggiunge nuovi orizzonti con la proposta di estendere il periodo di detrazione da 4 a 10 anni, e in alcuni casi fino a 15 anni. Questa modifica, discussa nella commissione Finanze del Senato, vede un’ampia convergenza tra i partiti, tanto della maggioranza quanto dell’opposizione, inclusi Fi, Lega, Pd, M5s, Avs e Iv. Una mossa che potrebbe ridisegnare le dinamiche di utilizzo del Superbonus, introducendo un nuovo schema di ripartizione temporale per i beneficiari.
Le motivazioni dietro la proposta di estensione del Superbonus
l Superbonus, inizialmente concepito per stimolare la riqualificazione energetica degli edifici e dinamizzare il settore, si è trovato al centro di numerose discussioni. Carlo Cottarelli, economista e ex commissario per la revisione della spesa pubblica, sostiene con convinzione l’estensione del tempo di detrazione. Intervistato da Affaritaliani.it, Cottarelli ha evidenziato come una tale estensione potrebbe beneficiare il bilancio dello Stato, attenuando l’impatto immediato sul debito pubblico. Questa misura consentirebbe di distribuire il costo del Superbonus su un arco temporale più esteso, mitigando gli effetti di un’onerosità eccessiva a breve termine.
Reazioni di Giorgetti e Cottarelli
Il Ministro per la Transizione Ecologica, Giancarlo Giorgetti, ha espresso il suo favore per questa modifica, sottolineando però che la decisione finale spetterà al Parlamento. L’approvazione di tale estensione potrebbe segnare un punto di svolta significativo per il futuro economico e fiscale del Paese, garantendo una gestione più equilibrata delle risorse statali e un incentivo continuativo per i cittadini ad investire in miglioramenti energetici.
Nonostante il supporto, non mancano le critiche. Cottarelli stesso ha puntualizzato i limiti della formula originaria del Superbonus, giudicata eccessivamente generosa con una detrazione fino al 110%. Questo approccio potrebbe comportare, in alcuni casi, un esborso statale superiore al beneficio effettivamente apportato ai cittadini. La discussione in Senato sarà quindi cruciale per valutare come equilibrare al meglio i vantaggi fiscali con la sostenibilità delle finanze pubbliche. Secondo quanto scritto da affaritaliani.it