Manchester City e il mercato europeo accelerano, mentre l’Italia rischia il declino per la corsa all’Euro 2032.
Il Manchester City ha annunciato l’approvazione di un ambizioso piano di sviluppo per il proprio stadio, l’Etihad Stadium, con un investimento stimato di 340 milioni di euro e il supporto della municipalità, che entrerà in lizza per Euro 2032. L’obiettivo principale è quello di migliorare le aree di ospitalità e gli spazi comuni destinati ai tifosi. Il progetto prevede l’ampliamento della tribuna nord, portando la capienza complessiva oltre i 60.000 spettatori, e l’aggiunta di un esclusivo sky bar hi-tech.
Numerosi punti di ristoro, un’area museale, uno store ufficiale del club e un albergo da 500 posti letto completeranno la trasformazione. Inoltre, sarà realizzata una fan zone coperta per 3.000 persone e spazi di co-working dedicati alle aziende locali, promuovendo così collaborazioni commerciali. La consegna del progetto è prevista entro tre anni dall’inizio dei lavori.
La questione stadi
Questa notizia mette in evidenza la rapidità con cui il mercato europeo, soprattutto britannico e tedesco, sta investendo nella costruzione di stadi di calcio. Tra il 2007 e il 2021, sono stati costruiti 187 impianti in Europa, con un investimento complessivo di oltre 22 miliardi di euro. Questa attività ha portato ad un aumento del 50% nell’affluenza, generando ricavi extra anche nei giorni feriali, i cosiddetti “no match days“.
Purtroppo, l’Italia si trova ancora legata al “mito” del grande evento come motore di nuovi investimenti, facendo scivolare il Paese al 10° posto in Europa, superato da Ungheria, Polonia e Turchia. Proprio la Turchia è in lizza con l’Italia per l’assegnazione dell’Euro 2032. La federazione calcistica turca si presenta con un budget di 1 miliardo di euro e 17 stadi moderni, pronti per ospitare l’evento.
Il governo italiano ha promesso di sostenere la candidatura nazionale, istituendo un comitato interministeriale, ma il vero punto debole rimane l’obsolescenza degli impianti, con un’età media di 62 anni. L’Italia deve cogliere l’opportunità offerta dall’Euro 2032 per rinnovare le proprie strutture e arrestare il declino del calcio italiano, che necessita urgentemente di stadi moderni e confortevoli, simili a quelli progettati in Paesi all’avanguardia come l’Inghilterra.