La Banca Centrale Europea sta lavorando a un progetto che potrebbe rivoluzionare il modo in cui usiamo il denaro: l’euro digitale.
Non si tratta di criptovalute come Bitcoin, ma di una versione elettronica della nostra moneta ufficiale, garantita dalla BCE stessa.
L’idea è semplice: avere euro digitali direttamente sul proprio smartphone o carta, utilizzabili per pagamenti istantanei sia online che nei negozi fisici, anche senza connessione internet. A differenza dei pagamenti con carta di credito, che passano attraverso banche e circuiti privati, l’euro digitale funzionerebbe come il contante digitale, garantendo maggiore privacy e autonomia.
Il progetto risponde a diverse esigenze. Prima di tutto, l’uso del contante è in costante diminuzione, soprattutto tra i giovani. In secondo luogo, l’Europa vuole mantenere la propria sovranità monetaria in un mondo dove dominano sistemi di pagamento americani e cinesi. Infine, c’è la necessità di offrire un’alternativa sicura alle criptovalute private.
La fase di preparazione è iniziata nel 2021 e dovrebbe concludersi nel 2025, dopoché la BCE deciderà se procedere con l’emissione vera e propria.
Se tutto procederà come previsto, nei prossimi anni potremmo avere nei portafogli digitali una nuova forma di denaro pubblico, sicuro e accessibile a tutti i cittadini europei.
Il lato economico che conta davvero
Per il risparmiatore, significa avere un conto direttamente presso la BCE, sicuro come il contante ma comodo come PayPal. Per i commercianti, potrebbe significare abbattere quei 2-3% di commissioni che oggi divorano i margini su ogni pagamento elettronico. Per l’Italia, con 60 miliardi di euro che ogni anno escono dal paese in commissioni bancarie, potrebbe essere una piccola rivoluzione.

Ma c’è il rovescio della medaglia. Le banche tradizionali tremano: se tutti noi spostiamo i risparmi verso l’euro digitale, da dove prenderanno i soldi per fare prestiti? La BCE ha già posto un limite ipotetico di 3.000 euro per persona proprio per evitare fughe di capitali che destabilizzerebbero il sistema.
I soldi saranno sotto controllo?
Poi c’è la questione privacy. Con l’euro digitale, tecnicamente ogni pagamento potrebbe essere tracciabile. La BCE promette anonimato per le piccole transazioni, ma per quelle grandi? Addio al contante che non lascia tracce. Per alcuni è maggiore sicurezza contro evasione e criminalità, per altri è un Grande Fratello finanziario.
Il countdown è iniziato: entro fine 2025 sapremo se e quando l’euro digitale diventerà realtà. Nel frattempo, vale la pena capire cosa significherà per il conto in banca, gli acquisti quotidiani e per la libertà finanziaria. Perché stavolta, il futuro del denaro non lo stanno decidendo le startup della Silicon Valley, ma proprio qui in Europa.
 
       
                    