Il dibattito sull’Europa si riaccende: centralizzare il potere o rafforzare gli Stati membri per costruire un’Unione solida dal basso?
L’appello a un’Europa più solida risuona con forza nei dibattiti politici e istituzionali. Anche il presidente Mattarella, intervenuto recentemente in un contesto internazionale, ha rilanciato il tema, sottolineando la necessità di un’Unione capace di affrontare le sfide globali con coesione e responsabilità condivisa.
Ma la questione resta aperta: serve davvero un’Europa centralizzata e potente, o piuttosto singoli Stati rafforzati nelle proprie specificità? L’esperienza storica dimostra che dietro l’idea di “poteri forti” spesso si celano squilibri che alimentano tensioni e fragilità strutturali.
La vera sfida, quindi, sembra risiedere nella capacità dei Paesi membri di rafforzarsi individualmente. Solo attraverso piani mirati, capaci di rispondere alle peculiarità economiche e sociali di ciascuno, potrà emergere un’Europa che sia davvero forte, non per imposizione dall’alto, ma per solidità dal basso.