Donazioni sangue: gli attivisti Lgbt denunciano la disparità di trattamento con gli eterosessuali.
In alcuni Paesi europei sono in vigore norme che impediscono ai gay di donare il sangue a meno che non si siano astenuti dal sesso per un determinato periodo di tempo.
Gli ospedali europei devono far fronte a una carenza di sangue, ma alcuni Paesi rifiutano le donazioni di persone omosessuali. Questo accade soprattutto nei Paesi del Nord Europa, noti per i loro buoni diritti LGBT.
Ironia della sorte, le restrizioni sulle donazioni di sangue sono più severe per gli uomini che hanno relazioni omosessuali. Queste limitazioni includono un periodo obbligatorio di astinenza prima di donare il sangue. Questa politica è considerata discriminatoria dalle organizzazioni LGBT.
Quali sono i Paesi europei che richiedono astinenza forzata
Molti Paesi rischiano seriamente di avere carenze di sangue per le trasfusioni. Tuttavia, alcune di queste nazioni mantengono regole diverse per omosessuali ed eterosessuali, rendendo difficile il contributo dei donatori gay.
Sorprendentemente, alcuni dei Paesi considerati tra i più progressisti nel rispetto dei diritti LGBT, come Norvegia, Svezia, Danimarca e Belgio, sono tra quelli che hanno tali regole.
In alcuni Paesi, gli uomini gay devono astenersi da qualsiasi attività sessuale per diversi mesi prima di poter donare il sangue. Questo periodo è molto più lungo di quello richiesto agli uomini eterosessuali. Inoltre, una persona eterosessuale non è tenuta ad astenersi dai rapporti sessuali con il proprio partner se è sposata o ha una relazione stabile, mentre un donatore omosessuale è obbligato ad astenersi anche se ha una relazione.
Questo requisito rigoroso ha scoraggiato molti uomini omosessuali dal donare il sangue, con un conseguente impatto negativo sulle riserve ospedaliere.
Questa condizione li costringe di fatto a praticare il celibato, il che li induce a rinunciare alla donazione di sangue.