Tiene banco il caso legato all’ex Ilva. L’accordo tra ArcelorMittal e i Commissari rappresenta solo una tregua. E l’esito resta incerto.
Ex Ilva, l’accordo raggiunto tra ArcelorMittal e i Commissari ha una valenza limitata. Se molti hanno esultato parlando della fine della crisi, in realtà le parti hanno guadagnato tempo fino al prossimo 7 febbraio, data della nuova udienza.
Ex Ilva, l’accordo tra ArcelorMittal e i Commissari della gestione straordinaria rappresenta solo una tregua
Di fatto il nuovo accordo consente alle parti in causa di rimandare le discussioni e approfittare del mese di gennaio per continuare una trattativa che resta in salita. Le richieste di ArcelorMittal non sono state accolte nella loro totalità del governo, che vuole rivedere soprattutto la parte legata agli esuberi.
ArcelorMittal e i Commissari hanno optato quindi per una tregua, ma l’epilogo è ancora profondamente incerto. Durante il prossimo mese le parti potrebbero arrivare a un accordo solido dal quale ripartire per rilanciare lo stabilimento dell’ex Ilva o potrebbero arrivare alla frattura definitiva.
La sentenza del Tribunale del Riesame di Taranto sull’Altoforno 2
Il primo test sul rapporto tra le parti ci sarà il prossimo 30 dicembre. In quella data il Tribunale del Riesame di Taranto prenderà in esame il ricorso per la mancata proroga per i lavori di messa in sicurezza dell’Altoforno 2. Nel caso in cui i giudici decidano di accogliere il ricorso, per ArcelorMittal si aprirebbe uno scenario positivo. In caso contrario il ritiro dall’Italia sarebbe quasi certo.
Per i franco-indiani infatti non ci sarebbero neanche le condizioni per aumentare la produzione, come richiesto dal governo italiano, che spera di riuscire a trattenere Mittal a Taranto ma con lo scopo di rilanciare il polo.