Tensione al Governo sulla situazione dell’ex Ilva. Di Maio attacca Salvini: “Le sue interferenze danneggiano la trattativa”.
ROMA – E’ tensione Salvini-Di Maio sulla questione dell’ex Ilva. Il leader leghista ai microfoni di Porta a Porta aveva chiesto delle “garanzie sul futuro dei 15mila lavoratori“. In giornata è arrivata la risposta del ministro del Lavoro.
“Le crisi aziendale si affrontano con trattative serrate – precisa il leader pentastellato – e non con un tweet o con un’affermazione nel salotto. Mi dispiace che ci sia stata un’interferenza su questa trattativa perché la danneggiano. Ho proposto una serie di alternative che permetteranno alla Mittal di andare andare avanti. Sono d’accordo che nessuno può pagare gli errori del passato ma non si può dire allo Stato che si chiude se non fa una legge. Al centro ci sono i cittadini e non le multinazionali“.
Ex Ilva, Di Maio chiede a Salvini di farsi da parte. Previsto un incontro al MISE
Di Maio chiede a Salvini di fare un po’ di silenzio sulla questione Ilva. Il ministro del Lavoro, inoltre, sta valutando tutte le possibilità da proporre ad ArcelorMittal nell’incontro previsto per i primi di luglio al MISE.
Il vicepremier dovrà cercare di spiegare i motivi del Governo che hanno portato all’eliminazione dell’immunità. Proprio questa scelta potrebbe costringere la multinazionale a chiudere i battenti il 6 settembre 2019. Si tratta naturalmente di un’ipotesi che Taranto e i suoi dipendenti sperano di poter evitare per continuare a lavorare.
E intanto gli scontri nella maggioranza non si fermano. Di Maio ribadisce lo stop ai Twitter su situazioni delicate. Il vicepremier chiede di lavorare per l’Italia ed evitare provocazioni e polemiche che potrebbero mettere a forte rischio un esecutivo. La deadline di metà luglio sembra essere molto vicina e la possibilità di tornare alle urne nei prossimi mesi sembra essere reale.
