Ex medico della Virtus indagato anche per la morte della suocera

Ex medico della Virtus indagato anche per la morte della suocera

Giampaolo Amato, ex medico della Virtus Bologna, è stato già accusato per la morte della moglie avvenuta nel 2021.

Giampaolo Amato, dopo essere stato arrestato per l’omicidio della moglie Isabella Linsalata avvenuto il 31 ottobre del 2021, viene indagato anche per la morte della suocera, Giulia Tateo, morta 22 giorni prima della figlia. L’ex medico della Virtus Bologna avrebbe utilizzato lo stesso metodo per uccidere entrambe le donne.

Vaccino

Il 64enne Giampaolo Amato è stato accusato di aver ucciso sua moglie con la somministrazione di farmaci, una miscela di una benzodiazepina e un anestetico ospedaliero. Le analisi preliminari medico-legali, sarebbero risultate positive a Midazolam e al suo metabolita, ed è emerso anche il sospetto della presenza di sevoflurano nel prelievo di polmone.

Le testimonianze

Dalle dichiarazioni della sorella e di due amiche di Isabella Linsalata, emerge che la vittima 62enne sospettava fin dal 2019 che il marito le somministrasse a sua insaputa sostanze tossiche. Con le donne, Isabella aveva assunto iniziative “per fugare i propri dubbi al riguardo”.

Il Gip Claudio Paris, dichiara che è soprattutto “grazie alla lungimiranza, al senso di protezione ed all’ostinata ricerca della verità serbati in particolare da queste tre donne, che non l’hanno mai abbandonata, che si dispone oggi di accertamenti di tipo tecnico formatisi ben prima del suo decesso”. Tra le prove raccolte, anche quella della bottiglia di vino conservata dalla sorella.

Le tracce di Midazolam sulla bottiglia di vino

Proprio su quella bottiglia di vino, bevuta nel 2019, sono state trovate tracce di Midazolam che è stata poi rilevata nell’autopsia. L’ipotesi è che Amato abbia organizzato una “complessa macchinazione”, provocando la morte della donna con sostanze sottratte probabilmente da uno degli ospedali dove lavorava.

Il 19 maggio 2019 Isabella era stata trovata dalla sorella come se “fosse un po’ ubriaca e rimbambita”. La 62enne aveva riferito che il vino che aveva bevuto a cena era amarissimo, come anche le tisane preparate dal marito nei giorni precedenti. Per questo la sorella aveva recuperato la bottiglia in questione, trovata nel bidone del vetro. Solo a marzo 2022 la bottiglia è stata sequestrata dagli inquirenti e analizzata, con esito positivo.

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