Fase decisiva per i Paesi candidati, presi in considerazione per l’elezione della sede che ospiterà l’Expo 2030.
La campagna elettorale per l’assegnazione della sede di Expo 2030 entra nel vivo a pochi mesi della decisione finale da parte del Bureau des Expositions. Sono tre i candidati scelti come Paese ospitante, tra cui anche Roma.
I candidati della sede di Expo 2030
Sul tavolo sono tre i Paesi che si contendono il grande evento dell’Esposizione Universale 2030. Si tratta della Repubblica di Corea (con Busan), l’Arabia Saudita (con Riyadh), e l’Italia (con Roma) rappresentata direttamente dalla premier Giorgia Meloni che vola a Parigi con il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, e il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca.
Proprio nella capitale francese si è svolta la 172esima assemblea generale del Bie, in cui ogni Paese contendente è stato presentato in circa 20 minuti. La decisione sarà presa tra il 27 e il 28 novembre, quando verrà calendarizzata la votazione a scrutinio segreto da parte dei delegati dei 179 Stati membri, e si eleggerà il paese ospitante dell’Expo 2030 secondo la regola “uno Stato, un voto”.
Roma, “Una città trasformata”
A Parigi, presenti anche il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, e il sindaco di Roma Roberto Gualtieri che già lo scorso anno aveva promesso che la città sarebbe stata “completamente trasformata”.
“Sarà l’Expo della mobilità dolce e sostenibile, con un grande corridoio verde che consentirà di andare dal foro romano all’Expo, che sarà una grande agorà della Roma di oggi e di domani, e avrà un grande campus dell’innovazione. Sarà interamente sostenibile, a emissioni zero e produttore di energia pulita”, aveva confermato.