Pubblicità delle sigarette sulle macchine di Formula 1, una storia lunga decenni e ricca di sorprese (e colpi di genio commerciali).
Di fronte alla nuova stretta sulle sponsorizzazioni alle marche di tabacco, sigarette e prodotti per i fumatori, le scuderie di Formula 1 corrono nuovamente ai ripari andando a ritoccare l’estetica delle vetture. Tempestivo l’intervento da parte di Ferrari e McLaren che hanno fatto sparire ogni riferimento già in occasione del Gran Premio di Australia.
Formula 1, pubblicità delle sigarette: l’epoca del tabacco
La questione tabacco-Formula 1 affonda le sue radici nel passato, quando sulle monoposto comparivano ancora le scritte delle marche delle più note case produttrici di sigarette e affini. Nel corso degli anni le scuderie sono state costrette a continue, repentine e fantasiose modifiche per rispettare le normative vigenti.
L’esordio di un marchio di sigarette sulle macchine di Formula 1 risale al 1968, la Lotus, in occasione del GP di Monaco, varò la sua vettura in stile Gold Leaf, riprendendo in colori aziendali. Era la prima volta nel mondo della Formula 1 in cui le macchine rinunciavano ai colori nazionali e alle sponsorizzazioni di lubrificanti e benzina.
L’epoca dei loghi: dal codice a barre della Marlboro sulla Ferrari alla “R.?” della Williams
Dopo quaranta lunghi anni di proliferazione di sigarette sulle automobili, l’Unione europea decise di promulgare una legge in cui vietava di sponsorizzare i prodotti per il fumo in occasione di eventi pubblici. Una decisione che sarebbe costata diversi milioni di euro alle scuderie, che inoltre si sarebbero trovate a dover affrontare un altro problema: cosa scrivere o che logo mettere sulle macchine.
Iniziava così l’epoca dei loghi più o meno fantasiosi. A fare scuola sarebbe stata la Ferrari, pronta a sostituire la scritta Marlboro con il disegno – ben in vista – del codice a barre del prodotto. Degna di nota anche la soluzione adottata dalla Williams, che avrebbe scritto R.? al posto di Rothmans.
Le sigarette bandite dalla Formula 1 (ma i sospetti restano)
Inutile sottolineare come le fantasiose soluzioni siano presto state bandite dalle normative, intenzionate a cancellare del tutto il fumo dalla Formula 1. Una decisione però difficile da accettare, visto che ancora nel 2019 si registrano casi di sospette sponsorizzazioni.
È il caso ad esempio della Ferrari, che ha presentato sulle proprie vetture la scritta Mission Winnow, un marchio notoriamente collegato alla Philip Morris.
In seguito alle lamentele la Rossa ha deciso di togliere lo sponsor in occasione del Gp di Australia ma non si esclude che possa tornare a campeggiare sulle monoposto dalla gara in Bahrein. Come confermato dai vertici di PMI, infatti, l’intenzione non sarebbe assolutamente quella di sponsorizzare in maniera indiretta i prodotti da fumo.