F1, Miami: i motivi che hanno portato al secondo posto di Verstappen

F1, Miami: i motivi che hanno portato al secondo posto di Verstappen

Come problemi tecnici e decisioni di gara hanno influenzato la Red Bull a Miami, i dettagli che hanno impedito a Verstappen di vincere.

In Formula 1, la stagione corrente sta mostrando una Red Bull Racing meno sovrana rispetto al passato con Verstappen. Nonostante resti in testa al campionato, il team di Milton Keynes ha già subito due sconfitte in sei gare, un bilancio che raddoppia le battute d’arresto dell’anno precedente. Il margine risicato con gli avversari non consente più alla scuderia di dominare con facilità evidente, suggerendo un equilibrio più competitivo.

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Problemi tecnici e di set-up

La performance del team durante il recente Gran Premio di Miami ha sollevato interrogativi sulla sua capacità di mantenere il primato. A complicare la situazione sono stati alcuni problemi tecnici significativi, come i danni al fondo della vettura subiti da Max Verstappen. Questi inconvenienti, uniti ad un set-up non ottimale, hanno impedito al pilota di esprimere il consueto rendimento. A ciò si aggiunge l’impatto della Safety Car, che ha ulteriormente influenzato la gara, compromettendo una possibile vittoria.

La Red Bull ha affrontato il weekend di Miami con un carico aerodinamico posteriore ridotto, mirando a migliorare l’efficienza. Questa scelta ha però reso la RB20 meno stabile, soprattutto nelle fasi di ingresso in curva, con un evidente sovrasterzo nelle curve veloci che ha costretto Verstappen a una gestione cauta delle gomme. Nonostante la vettura si sia dimostrata competitiva in alcuni settori del circuito, le difficoltà nel mantenere le gomme nella giusta finestra di temperatura hanno minato la performance complessiva.

Inoltre, la tattica adottata in gara non ha permesso a Verstappen di sfruttare appieno il potenziale della monoposto. L’handling generalmente buono con la mescola media non è stato sufficiente per contrastare il ritmo imposto da Lando Norris su McLaren, particolarmente efficace con le gomme Hard.

L’influenza della Safety Car

Il momento chiave della gara si è verificato con l’entrata della Safety Car, immediatamente dopo un pit stop cruciale di Norris. Questa coincidenza ha permesso al pilota britannico di non perdere tempo prezioso dietro la vettura di sicurezza e di aumentare il suo vantaggio su Verstappen, che è rimasto intrappolato dietro la Safety Car a un ritmo molto più lento. Questo episodio ha allargato il divario tra i due piloti da 11 a 30 secondi, un vantaggio che si è rivelato decisivo per il risultato finale della gara.