Fabio Paratici è stato reintegrato dal Tottenham come DS dopo la squalifica per il caso plusvalenze alla Juventus. Ecco le sue parole.
Dopo mesi in cui è rimasto in silenzio, Fabio Paratici ha deciso di tornare a parlare a Sky Sport in merito a diverse questioni che lo hanno visto coinvolto. Su tutte, ovviamente, la squalifica per il caso plusvalenze in casa Juventus. L’attuale direttore sportivo del Tottenham, reintegrato dalla formazione inglese, ha spiegato di essersi sentito sempre innocente e di non “aver fatto nulla”.

“Per il mio carattere, quando ho affrontato questa situazione avevo vergogna di difendermi. Perché ci si difende quando si fa qualcosa di male: io dentro di me ho sempre sentito che non avevo fatto nulla”, ha detto subito Fabio Paratici a Sky Sport tornando sulla squalifica subita per il caso plusvalenze. Ora, il direttore sportivo del Tottenham, reintegrato ormai da diversi mesi dagli Spurs, si è tolto qualche sassolino.
“È stata una vicenda molto lunga. Ti devi confrontare con argomenti mai affrontati, con situazioni che non avresti mai pensato di dover gestire. Alla fine ti senti quasi migliorato come persona. Ma nessuno ha mai spiegato che la Juventus, io e le persone coinvolte siamo stati condannati non per la valutazione ‘artificiale’ o distorta dei calciatori, ma per un principio contabile che non è mai stato utilizzato prima. E neanche dopo”, ha detto confidando la sua verità. “Ci sono decine di criteri per cui la valutazione dei giocatori cambia. Esistono dei range? Certo, un range logico serve agli operatori di mercato. Ma poi si entra in una situazione di soggettività assoluta”.
Il patteggiamento e il retroscena sul Milan
Facendo riferimento al suo patteggiamento nella vicenda plusvalenze, Paratici ha aggiunto: “È stata una scelta responsabile. La vicenda durava da 4 anni e mezzo, la squalifica sportiva era già stata scontata e il processo penale era solo all’udienza preliminare. Per gli anni a venire non avremmo avuto nessuna certezza su come si sarebbe conclusa. Anche dal punto di vista lavorativo tutto questo va a inficiare delle possibilità. Quindi abbiamo deciso in maniera responsabile di fare la richiesta di applicazione della pena e chiudere”.
Chiosa finale in merito ad un altro club: il Milan. “Sono stato molto vicino al Milan, ma se non si è concluso il matrimonio non sto qui a chiedermi perché”, ha detto Paratici facendo riferimento alla scorsa estate.