La faida tra Giuseppe Conte e Beppe Grillo scuote il M5S. Con l’assemblea costituente all’orizzonte, il rischio di una scissione è concreto.
Il Movimento 5 Stelle è al centro di una crisi senza precedenti, segnato dallo scontro tra il presidente Giuseppe Conte e il garante Beppe Grillo. La tensione tra i due leader, cresciuta attraverso botta e risposta pubblici e interventi sui media, rischia di portare a una scissione.
La situazione si complica ulteriormente con l’approssimarsi della fase deliberativa dell’assemblea costituente, fortemente voluta da Conte per ridisegnare il futuro del Movimento. Grillo, dal canto suo, non esclude azioni legali per fermare quella che considera una deriva dai principi fondativi del M5S.
L’assemblea costituente del M5S: fase 2 in arrivo
La fase 1 dell’assemblea costituente si è appena conclusa, con la raccolta di oltre 22.000 proposte da parte degli iscritti. Queste proposte sono state suddivise in 20 temi principali, che saranno ulteriormente scremati a 12 durante la fase successiva. Nei prossimi giorni, un gruppo di iscritti e attivisti verrà selezionato per approfondire e deliberare sui temi più votati. Conte ha descritto questo processo come un’innovazione partecipativa, finalizzata a garantire una democrazia diretta e un coinvolgimento attivo della base.
Tuttavia, il clima interno al Movimento è teso. Grillo ha già minacciato di intraprendere azioni legali contro Conte, accusandolo di tradire i principi originali del Movimento. Tra le critiche sollevate ci sono la modifica dello statuto, il cambio del simbolo e l’abolizione del vincolo dei due mandati. Le tensioni interne sono aggravate dal contratto di consulenza da 300.000 euro l’anno percepito da Grillo, un tema controverso che ha acceso il dibattito tra gli attivisti.
Lo scontro Conte-Grillo: scissione imminente?
La frattura tra Conte e Grillo non è solo una questione di potere, ma rappresenta un bivio per il futuro del Movimento 5 Stelle. Grillo aveva già avvertito che ottobre avrebbe segnato un momento cruciale per il Movimento, costringendo gli iscritti a scegliere da che parte stare. Il rischio di una scissione sembra sempre più concreto, con Conte deciso a portare avanti il suo piano di rinnovamento nonostante le resistenze del fondatore.
Il quadro si complica ulteriormente con le recenti dichiarazioni di ex figure di spicco del M5S come Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista. Di Maio ha definito lo scontro come un conflitto di potere piuttosto che politico, mentre Di Battista ha ribadito il suo disinteresse per le vicende interne del Movimento. Con l’approssimarsi della plenaria di novembre, il timore è che una separazione tra Conte e Grillo possa dimezzare i consensi del M5S, portando il partito sull’orlo di un’implosione. Come riportato da ilmessaggero.it
Le prossime settimane saranno decisive per capire se il Movimento riuscirà a superare questa crisi o se sarà destinato a una profonda trasformazione, forse con la nascita di nuovi schieramenti.