Caso Diciotti, il fascicolo a Catania. Salvini: “Lasciatemi lavorare”

Il fascicolo su Matteo Salvini sul caso Diciotti passa da Palermo a Catania. La Procura: “Noi non siamo competenti”.

PALERMO – Dopo un periodo di stallo, la vicenda della nave Diciotti ritorna a Catania. Il Tribunale di Palermo ha trasmesso il fascicolo ai colleghi etnei perché la vicenda è avvenuta in territorio di competenza della Corte d’Appello della città siciliana.

Per questo il giudice Fabio Pilato ha deciso di rimandare tutti gli atti ai colleghi catanesi. L’inchiesta riguarda l’ordine del Viminale di non fare scendere i 150 migranti dalla nave Diciotti. Tra i principali imputati resta Matteo Salvini che dovrà difendersi dall’accusa di “sequestro di persona aggravato, commesso nel territorio siciliano fino al 25 agosto 2018, in pregiudizio di numerosi stranieri“.

La comunicazione dell’inizio degli indagini è notificata al ministro dell’Interno lo scorso 7 settembre: “La notifica degli avvisi – aveva spiegato il procuratore Lo Voi – è stata fatta anche ai soggetti da ritenersi persone offese dal reato ipotizzato, come previsto dalle disposizioni della legge costituzionale numero 1 del 1989 e dalla legge numero 219 del 1989“. Una vicenda che ha visto una quarantina di profughi che hanno espresso la loro intenzione di costituirsi parte civile in un eventuale processo.

Caso Diciotti, Matteo Salvini: “Chiudetela qui e lasciatemi lavorare”

La notizia del trasferimento da Palermo a Catania è stata commentata da Matteo Salvini che ha attaccato i giudici: “Incredibili, continua l’inchiesta su di me – dichiara il vicepremier – sarei un sequestratore e rischio 15 anni di carcere per avere fermato in mare una nave carica di immigrati. Ora l’indagine, partita da Agrigento, passerà da Palermo a Catania. Ma chiudetela qui e lasciatemi lavorare“.

Di seguito il post di Matteo Salvini sulla vicenda del caso Diciotti

fonte foto copertina https://twitter.com/MediasetTgcom24