Mezzi pubblici, allo studio l’ipotesi di installare distributori di mascherine

Mezzi pubblici, allo studio l’ipotesi di installare distributori di mascherine

Distributori di mascherine nei pressi delle biglietterie automatiche per ‘coprire’ il trasporto pubblico. De Micheli al lavoro.

Distributori di mascherine di fianco alle macchine per l’acquisto dei biglietti per metro e autobus. O comunque nei pressi delle biglietterie automatiche. È questa una delle ipotesi al vaglio della ministra Paola De Micheli per provare a rendere sicuro il sistema del trasporto pubblico.

Distributori di mascherine nei pressi delle macchine per l’emissione dei biglietti

L’intenzione è quella di installare distributori di mascherine nei pressi dei dispositivi di bigliettazione elettronica del trasporto pubblico.

Stiamo provando a capire, soprattutto per le aziende più grandi di trasporto pubblico locale, se si possono immaginare dei punti di distribuzione e vendita delle mascherine vicine ai luoghi di bigliettazione elettronica. E’ un’ipotesi di lavoro per aiutare il più possibile le persone“, ha dichiarato la De Micheli.

Fonte foto: https://www.facebook.com/ufficiostampa.demicheli

Il nodo dei mezzi pubblici durante la fase 2

Quello del trasporto pubblico è uno dei nodi più difficili da risolvere in vista della fase 2. I mezzi pubblici soffrono notoriamente, almeno nelle grandi città, del problema del sovraffollamento.

Centinaia e centinaia di persone in spazi ristretti. Questo non dovrà più accadere. Ma come? Percorsi alternati nelle stazioni per chi entra e chi esce, posti segnati da appositi marcatori che dovrebbero garantire il rispetto della distanza di sicurezza. Mascherine obbligatorie, con il divieto di salire sui mezzi per chi non le indossa. Ma la sensazione è che in questo caso la teoria sia decisamente più semplice della pratica.

Fonte foto: https://www.facebook.com/AtacSpaRoma

Accordo Arcuri-farmacie per le mascherine

E intanto resta da risolvere il nodo legato al prezzo delle mascherine. Dopo che Conte ha annunciato un prezzo standard di cinquanta centesimi per le mascherine chirurgiche, le associazioni di categoria dei farmacisti hanno puntato il dito contro il governo costringendo il Commissario Arcuri agli straordinari.

Il Commissario ha trovato un accordo che sembra solido. Alle farmacie che hanno acquistato mascherine a un prezzo superiore ai cinquanta centesimi sarà riconosciuto un ristoro.

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