Fatmir Ara, l’imprenditore ucciso a fucilate: fermato un 30enne

Fatmir Ara, l’imprenditore ucciso a fucilate: fermato un 30enne

Gli investigatori hanno predisposto il fermo di un 30enne, accusato di aver ucciso l’imprenditore albanese Fatmir Ara.

Fatmir Ara è l’imprenditore edile albanese di 43 anni ritrovato privo di vita sabato scorso, a San Carlo Canavese, a Torino. Le indagini continuano e gli investigatori hanno predisposto il fermo per un 30enne, che risulta per ora il principale sospettato della vicenda.

L’interrogatorio

Nella giornata di ieri gli investigatori hanno interrogato il 30enne sospettato. Quest’ultimo sarebbe un uomo di 30 anni, residente a Mathi (Torino). I carabinieri l’avrebbero fermato con l’accusa di essere coinvolto nell’omicidio di Fatmir Ara.

In seguito ad una perquisizione dell’abitazione del 30enne, le forze dell’ordine hanno anche sequestrato un fucile che sembra appartenere al sospettato. Il 30enne è un incensurato che vive nella stessa zona in cui abitava Fatmir Ara.

Ad occuparsi del caso il comando di Venaria sotto la direzione della procura di Ivrea. Stando a quanto emerso fino ad ora dalle indagini, pare che il 30enne abbia agito da solo durante l’omicidio di Fatmir Ara. Gli investigatori non escludono comunque l’eventualità di un complice.

Secondo quanto stabilito dall’autopsia fatta sul cadavere ed effettuata dal medico legale Roberto Testi, pare che Fatmir Ara sia deceduto in seguito a tre fucilate. La sua morte risale a qualche giorno fa, venerdì 2 settembre.

Lo stesso giorno in cui l’imprenditore edile sarebbe scomparso nel nulla. I suoi colleghi lo attendevano in cantiere, ma non è mai arrivato. In un primo momento, gli inquirenti avevano supposto che la vittima potesse essere stata torturata prima di essere uccisa.

Il movente

Successivamente hanno stabilito che l’imprenditore sarebbe stato direttamente ucciso. Ancora non è chiaro quale sia il movente, ma secondo le forze dell’ordine potrebbe trattarsi di questioni di droga o alcol. Difatti, Fatmir Ara aveva dei precedenti per droga. Non si esclude la possibilità di un regolamento dei conti per questioni personali tra la vittima ed il suo carnefice. Il movente della rapina è invece del tutto escluso, in quanto pare che la vittima avesse con sé tutti i suoi effetti personali al momento del ritrovamento. Le indagini continuano.

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