Febbre Oropouche, due nuovi casi in Italia: ecco dove
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Febbre Oropouche, due nuovi casi in Italia: ecco dove

Una zanzara

Sono stati diagnosticati due nuovi casi di febbre Oropouche in Italia e per la precisione in Lombardia. Ecco tutti i dettagli.

Circa a metà giugno si era parlato in Italia del primo caso di febbre Oropouche diagnosticato in Veneto. Ora, ecco i primi due contagi anche in Lombardia e per la precisione a Milano. Dalle prime informazioni, i due individui contagiati sarebbero soggetti che sono rientrati dal Brasile e da Cuba, ovvero due tra i Paesi sudamericani dove il virus Oropouche è più diffuso.

puntura di zanzara sulla pelle
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Febbre Oropouche: due casi a Milano

Come detto, ci sono i primi due casi di febbre Oropouche in Lombardia e nel dettaglio in quel di Milano. Si tratta di casi di importazione, di persone di ritorno dal Brasile e da Cuba. A diagnosticare il primo paziente a livello italiano, e anche europeo, era stato l’Irccs Sacro Cuore Don Calabria di Negrar, in provincia di Verona. Ora, invece, ecco i due in Lombardia che, come detto, sono di importazione. Da sottolineare come l’infezione provochi febbre molto alta, dolori articolari e muscolari e rash cutaneo. Si trasmette all’uomo attraverso le punture di moscerini o di zanzare.

Il test per la diagnosi del virus

I due casi diagnosticati a Milano sono il frutto del lavoro di un test ad hoc per la febbre Oropouche messo a punto dall’équipe dell’Unità di Bioemergenze dell’Asst Fatebenefratelli Sacco, diretta da Maria Rita Gismondo. Lo strumento ha già dato i primi risultati: il test ha, infatti, portato alla diagnosi dei primi 2 casi in Lombardia di cui appunto stiamo parlando.

“L’importanza di queste diagnosi effettuate in Italia è essenziale per monitorare la diffusione del virus. Attualmente la diagnosi è appannaggio dei centri di riferimento per le arbovirosi, come il nostro, e si basa principalmente su tecniche molecolari home-made. Di fronte alla diffusione di virus, anche se non ci sono rischi nel nostro Paese, è sempre importante non sottovalutare i sintomi e i dati epidemiologici e rivolgersi ai laboratori di riferimento”, ha detto Maria Rita Gismondo che dirige l’equipe dell’Unità di Bioemergenze dell’Asst Fatebenfratelli Sacco.

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ultimo aggiornamento: 17 Luglio 2024 12:56

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