Fedez e Saviano parlano di suicidio: Paolo Crepet interviene e critica la spettacolarizzazione del dolore. Ecco le parole dello psichiatra.
Non solo il matrimonio di Jeff Bezos finisce nel mirino di Paolo Crepet, ma anche le confessioni intime di personaggi noti come Fedez e Roberto Saviano, come riportato da Libero Quotidiano, che hanno raccontato pubblicamente i propri pensieri legati al suicidio. Ecco, a seguire, le parole dello psichiatra.

Le confessioni di Fedez e Saviano sul tentato suicidio
Nel libro autobiografico “I giorni migliori dei miei anni peggiori“, in uscita a marzo 2026, Fedez confessa il momento più buio della sua vita, in cui ha contemplato il suicidio. Lo descrive come un pensiero che si annida lentamente: “Non è il salto. Non è il colpo. Non è l’atto in sé. È tutto quello che succede prima. È la gestazione“. Un dolore maturato nel contesto del tumore e del divorzio da Chiara Ferragni.
Il racconto si fa ancora più crudo quando narra della sua dismissione improvvisa dei farmaci: “Quando le ho mollate il cervello ha cominciato a urlare. Come quando ti disintossichi dall’eroina. (…) Un tunnel. Ma mica con la luce in fondo. Solo cemento e buio e i miei occhi. Il dopo è stato peggio. Perché il corpo ha smesso di tremare, la testa era una stanza chiusa a chiave. Il mio cervello gridava per avere la sua dose e non c’era nessuno“.
Quasi nello stesso periodo, Roberto Saviano ha condiviso la propria esperienza in un episodio del podcast “Passa dal BSMT” di Gianluca Gazzoli. Racconta un tentativo mai portato a termine, bloccato da un attacco di panico e da una reazione fisica inattesa: “Mi ha preso una scarica…di diarrea. Ho telefonato agli amici che hanno attivato i soccorsi. E addio suicidio“.
Le parole dello psichiatra Paolo Crepet
Di fronte a queste esposizioni pubbliche, aggiunge Libero Quotidiano, è intervenuto Paolo Crepet. Nonostante precisi di non voler commentare direttamente i casi di Fedez e Saviano, lancia un messaggio chiaro: “Il mio suggerimento è di iniziare a fare i conti con certe cose sempre dentro di sé, con il proprio io“.
Secondo lo psichiatra, il dolore psichico non dovrebbe essere messo in scena attraverso i media o i social: “Non ritengo debbano essere esternate in una lettera a un giornale, in una conferenza stampa, in una canzone o in un libro“.
Ricorda di aver affrontato il tema del suicidio già trent’’nni fa, con il saggio Il rifiuto di vivere. Anatomia del suicidio, scritto insieme a Francesco Florenzano. Oggi, denuncia come i social abbiano sottratto ai giovani la capacità di confidarsi in modo autentico. Di fronte alle confessioni online, l’esperto non nasconde la sua reazione: “Trovo tutto questo volgare“.