Sfogo senza precedenti di Vittorio Feltri ai danni del presidente degli Stati Uniti Joe Biden che ha dato la grazia al figlio Hunter.
Non poteva mancare il commento di Vittorio Felti relativamente alla recente decisione del presidente uscente degli USA Joe Biden in merito alla grazia concessa a suo figlio Hunter per una serie di reati commessi. Il giornalista, nel corso del suo ultimo editoriale per Il Giornale, ha risposto ad un lettore in modo duro sull’argomento.
Vittorio Feltri contro Joe Biden
Rispondendo ad un assiduo lettore de Il Giornale, Vittorio Feltri ha commentato la recente grazia data da Biden al figlio Hunter: “[…] Per i democratici la magistratura ha sempre ragione fino a quando non sono loro stessi a dovere essere giudicati o ad essere condannati, in questo caso, i giudici sbagliano e addirittura perseguitano. Biden si è spinto al punto di affermare, allo scopo di giustificare una grazia la cui ragione risiede unicamente nel vincolo del sangue, che il figlio sarebbe stato preso di mira dal sistema giudiziario in quanto rampollo di Joe stesso. Il che non sta proprio in piedi”.
In questo senso, Feltri ha tuonato ancora: “Il minimo che si possa dire di Biden è che sia un perfetto ipocrita, il quale, a pochi giorni dalla scadenza del suo mandato, contravviene a valori, principi, affermazioni, per sottrarre dal giudizio e dalle sue responsabilità il proprio congiunto. Siamo davanti ad un uso assolutamente personalistico, spregiudicato e quindi pure illegittimo della cosa pubblica e delle facoltà attribuite al presidente […]”.
L’affondo su Biden
Le parole più dure, però, sono arrivate nella parte finale dell’editoriale di Feltri: “[…] Biden, che incarna il perfetto democratico doppiopesista e doppiomoralista, il quale predica bene per poi razzolare male senza alcun imbarazzo, ci ha ingannati. Credevamo fosse rincoglionito, ma è stato furbo e sveglio. E giocarsi adesso la carta del buon padre che non può fare a meno di tendere una mano al proprio figliolo, adulto e vaccinato, non produce negli americani un sentimento di comprensione e compassione, bensì disprezzo e rabbia […]”.