Feltri non ci sta: “Ecco con chi ce l’ho a morte”

Feltri non ci sta: “Ecco con chi ce l’ho a morte”

Nel corso del suo ultimo editoriale, Vittorio Feltri ha affrontato il tema del caporalato in Italia, affondando il colpo contro la sinistra.

Il fenomeno del caporalato, il tema dell’immigrazione clandestina incontrollata e il solito pensiero molto diretto verso la sinistra. Vittorio Feltri non si contiene nel corso del suo ultimo editoriale per Il Giornale e rispondendo ad un suo assiduo lettore non ha fatto giri di parole per descrivere la situazione in Italia e attaccare la sinistra.

Vittorio Feltri

Feltri e il caporalato

Come sempre capita per i suoi editoriali, Feltri ha risposto ai pensieri di un suo lettore a proposito del caporalato e delle responsabilità del mondo politico con particolare riferimento alle accuse che la sinistra ha mosso al governo di Giorgia Meloni. Il giornalista ha subito esordito: “Il fenomeno del caporalato non è che effetto di una immigrazione clandestina incontrollata, che la sinistra ha sempre difeso, sostenuto e persino incoraggiato”.

E ancora: “Per lustri l’Italia, incatenata al giogo del ricatto e della condanna morale, ha adottato la politica della cosiddetta ‘accoglienza’ e agli italiani è stato spiegato che includere è doveroso e umano, che gli immigrati sono sempre risorse […]”, ha aggiunto il giornalista. “Sia chiaro: io non ce l’ho affatto con questa gente. Ce l’ho a morte con chi la prende in giro, fregandosene altamente della sua sorte una volta che è giunta sul nostro territorio”, ha proseguito facendo riferimento al fatto che, molto spesso tutte le belle parole si scontrano con la realtà dei fatti, la clandestinità e non solo.

L’illegalità e le accuse infondate all’attuale governo

Nel suo editoriale, Feltri ha sottolineato come “l’assenza di legalità non può produrre legalità, bensì produce altra irregolarità, altri crimini nonché sfruttamento, violenza, abuso, devianza”. Secondo il parere del giornalista “il sistema dell’accoglienza ha quindi agevolato la criminalità organizzata, sia nazionale, e penso ad esempio alle cooperative deputate ad ospitare i migranti e finite sotto inchiesta insieme a individui di sinistra che pure venivano considerati quasi santi e che si sono rivelati essere negrieri senza scrupoli, sia transnazionale”.

Per Feltri, le accuse che sono giunte anche di recente all’attuale governo con una serie di colpe attribuite alla Meloni (mai citata) non hanno motivo di esistere: “Le conseguenze del mancato controllo delle frontiere sono ormai incancrenite e la colpa di questa situazione non può essere attribuita a chi adesso è al governo“.

Il giornalista ha messo in evidenza come “caporalato, lavoro nero, schiavitù, delinquenza dilagante nelle piccole come nelle grandi città, manovalanza disponibile anche per le mafie, destinata allo spaccio e ad altre attività criminali” siano tutte situazioni che “accadono da quando la sinistra ha obbligato gli italiani ad inglobare masse di migliaia di extracomunitari ogni anno, pena l’essere etichettati quali razzisti, fascisti, mostri”. Per Feltri “il punto è che non possiamo né dobbiamo accogliere tutti, come ci ripetono da sempre i progressisti” ma occorre “esercitare il legittimo controllo dei nostri confini”.