Feltri diretto sul caso Pozzolo e lo sparo a Capodanno: “Acclarate idiozie”

Feltri diretto sul caso Pozzolo e lo sparo a Capodanno: “Acclarate idiozie”

Non fa giri di parole Vittorio Feltri per commentare quanto accaduto a Capodanno con lo sparo alla festa a cui hanno preso parte Pozzolo e Delmastro.

Non poteva mancare un commento di Vittorio Feltri riguardo la festa di Capodanno tenutasi presso la sede della Pro Loco di Rosazza, nel Biellese, e affittata per l’occasione da Francesca Delmastro, sorella del sottosegretario Andrea Delmastro, nonché sindaco della zona in alta Valle Cervo, durante la quale è partito un colpo di pistola portata all’evento dal deputato di Fdi, Emanuele Pozzolo, che ha ferito un presente. Il giornalista, nel suo editoriale per Il Giornale, non ha fatto sconti.

Vittorio Feltri

Feltri e il caso Pozzolo: lo sparo e le colpe

Come è solito fare nei suoi editoriali, Feltri ha risposto ad una lettera di un utente che chiedeva, appunto, un parere sulla vicenda della festa di Capodanno a cui hanno preso parte, appunto, Delmastro e il deputato Pozzolo, reo di aver portato con sé una pistola da cui è partito un colpo che ha ferito un invitato.

Dal suo punto di vista, il giornalista ha spiegato, prima di tutto, che “il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro non c’entra un bel niente, tanto che non era nemmeno in loco al momento in cui è avvenuto il fatto, ossia quando è partito il colpo, e questo è acclarato, non risulta solo dalla versione fornita da Delmastro stesso, il quale era fuori dai locali”.

E ancora su Delmastro: “[…] Non deve dimettersi e reputo indecente che se ne pretendano le dimissioni sulla base del nulla”.

La ricerca del colpevole

Detto delle non colpe di Delmastro, Feltri ha quindi chiesto a gran voce “una testa”, ovvero ha fatto presente la necessità di trovare un colpevole per tutto quello che è accaduto che poteva anche trasformarsi in qualcosa di ben più grave.

“Emanuele Pozzolo si giustifica affermando che non è stato lui a sparare. E noi ci crediamo. Non dubitiamo della sua parola. Eppure tale evidenza non sgrava il deputato delle sue responsabilità. Di chi era l’arma, quantunque regolarmente detenuta? Di Pozzolo. Se non è stato lui a sparare, chi lo ha fatto? Chiunque lo abbia fatto, anche accidentalmente, ha potuto farlo in quanto la pistola dalle tasche, dalle mani, dalla cintura di Pozzolo è passata in mano ad altri ed è stato Pozzolo, evidentemente, a compiere, o almeno a consentire, questo passaggio. Non mi risulta che sia stato aggredito e disarmato da uno sconosciuto o da un passante”, ha detto Feltri.

E continuando: “Una leggerezza che avrebbe potuto costare la vita a chiunque degli astanti, in quanto l’arma era carica. Anche io detengo legalmente una pistola, ma non me ne vado in giro a mostrarla, non la estraggo nel bel mezzo di una festa per fare vedere ai presenti quanto è bella o per fare il figo. Questa condotta la boccio totalmente”.

L’affondo conclusivo arriva con le ultime frasi dell’editoriale dal titolo ‘Presunte innocenze e acclarate idiozie’: “Gli uomini a volte sono così ridicoli. Giocano a chi ce l’ha più grosso. In questo caso, a chi ce l’ha più piccolo. L’arnese, insomma la pistola, intendo”.