Anche il giornalista Vittorio Feltri si è voluto esprimere sul recente caso legato ad Alfonso Signorini e Fabrizio Corona.
Dopo aver fatto preoccupare tutti per un video pubblicato sui social che ne ha messo in evidenza un dimagrimento importante, Vittorio Feltri è tornato a suonare la carica e lo ha fatto commentando una delle vicende più discusse dell’attualità e dello spettacolo nostrano: il caso che ha coinvolto Alfonso Signorini e Fabrizio Corona.

Feltri e il caso Alfonso Signorini-Fabrizio Corona
Tra attualità e spettacolo, le vicende legate ad Alfonso Signorini e Fabrizio Corona sono ormai all’ordine del giorno ovunque. L’ex re dei paparazzi avrebbe messo in evidenza un “sistema” accusando il famoso conduttore di azioni gravi. Una situazione che anche Vittorio Feltri non ha potuto fare a meno di commentare nel consueto editoriale per Il Giornale.
“L’avvoltoio deve smetterla di averla vinta. In natura svolge una funzione persino utile: ripulisce l’ambiente dalle carogne. Nelle vicende umane, talvolta, accade il contrario: la carogna è l’avvoltoio stesso”, ha esordito il giornalista sul caso prima di spiegare la propria posizione. Vive di ciò che è già ferito e si nutre del sospetto come fosse carne fresca. Nel caso che riguarda Alfonso Signorini, l’avvoltoio non è solo chi attacca. È anche il coro che gracchia intorno […]”.
Feltri, dopo aver apprezzato in un certo senso la scelta di Signorini di “sparire” dai social per “non partecipare a questo banchetto”, ha parlato di Corona che secondo lui “[…] da anni fa professione di rivelatore dell’intimità altrui, vive di allusioni, di fango, di sospetti lanciati come esche: qualcosa resta sempre attaccato, anche quando è falso. Il suo format si chiama non a caso Falsissimo: una bandiera piratesca che pretende di giustificare qualsiasi assalto, anche lo sbudellamento simbolico di innocenti pur di trascinare tutti nel proprio letamaio. Ma il problema non è solo Corona. È l’oscena eco mediatica che lo accompagna”.
La verità sul “sistema”
Secondo Feltri “[… nel caso specifico, il dato di fatto è uno solo: l’unico indagato è Corona. Non Signorini. Non Mediaset. Non il Grande Fratello. Eppure la scena si è rovesciata. L’accusatore diventa giudice, il sospetto sentenza. Le lamentele di aspiranti concorrenti respinti diventano ‘sistema’. Delusi pronti a vendicarsi mediaticamente pur di ottenere, a posteriori, la visibilità mancata. Un copione vecchio, ma efficace. Signorini, in tutto questo, ha fatto una cosa semplice e oggi quasi rivoluzionaria: si è fermato […]”.
Rivolgendosi poi alla stampa e ai colleghi giornalisti, Feltri ha concluso la sua analisi: “Smettiamola di comportarci come avvoltoi di seconda mano che si nutrono degli avanzi dell’avvoltoio capo. L’informazione non è una discarica. E il giornalismo, se vuole ancora chiamarsi tale, deve saper dire di no. Difendere Signorini oggi non è un atto di amicizia o di corporazione. È un atto di igiene civile. Perché se passa l’idea che basta un video, una voce, un sospetto per costringere qualcuno a farsi da parte, allora nessuno è al sicuro. E a quel punto resteranno solo due possibilità: il fango o il silenzio. Io continuo a preferire il silenzio dignitoso di chi non accetta di essere trascinato nel fango”.