La detenzione di Cecilia Sala in Iran continua a far parlare: Vittorio Feltri non le manda a dire e commenta la triste realtà dei fatti.
“Una brutalità che non stupisce“. Sono queste le parole scelte da Vittorio Feltri per commentare tramite il suo recente editoriale per Il Giornale la situazione legata alla detenzione in carcere in Iran della giornalista Cecilia Sala. L’uomo ha risposto ad un attento lettore spiegando la sua visione sule condizioni in cella della donna.
Feltri e la realtà in cella di Cecilia Sala
Non ha mai paura di dire la sua in modo molto diretto e, spesso, anche crudo. In questo senso Vittorio Feltri ha commentato la situazione legata alla detenzione in Iran della giornalista Cecilia Sala.
Facendo riferimento alle condizioni in cella della donna, Feltri ha detto nel suo editoriale: “Nessuno di noi si aspettava sul serio che Cecilia Sala venisse trattata civilmente da un regime che di civile non possiede alcunché. E chi se lo aspettava forse è fin troppo ingenuo”.
E ancora: “[…] Questa fanciulla rischia di fare una brutta fine, e lo affermo in maniera brutale, ne sono consapevole, ma trattasi di pura verità. Non giriamoci intorno”.
Il giornalista ha descritto poi le condizioni della donna che “dorme sul pavimento, non esce mai, se non per utilizzare il bagno, su sua richiesta, una richiesta che, a quanto pare, non sempre ottiene una risposta, l’attesa può essere piuttosto lunga, addirittura ore. Cecilia soffre il freddo e soffre anche della invadenza di un neon accecante che non viene spento mai, proprio mai, una forma di tortura fisica e anche psichica. Il cibo scarseggia […]”.
“Per loro è un ottimo trattamento”
Facendo poi riferimento alle discussioni tra Iran e Italia in merito appunto al trattamento riservato alla Sala, Feltri ha aggiunto: “È necessario riporre fiducia nell’operato dell’esecutivo e anche in quello della nostra intelligence, che, dall’arresto di Cecilia, non hanno mai smesso di lavorare per il suo ritorno in patria. Cosa intendono dire gli iraniani allorché ci comunicano che Cecilia gode di un buon trattamento? Ebbene, per loro quello è un ottimo trattamento per un detenuto, quantunque non sia in linea con i principi universali dell’Occidente libero, quantunque per noi un trattamento simile configuri abuso e tortura […]”.
Scambio immediato
Feltri ha spiegato cosa farebbe lui se potesse: “[…] Utile invece è trattare con queste bestie islamiche affinché Cecilia possa rapidamente lasciare quel loculo nel quale è stata segregata e partire alla volta dell’Italia. Io sarei favorevole allo scambio immediato, ossia alla restituzione del cittadino iraniano detenuto in Italia il quale fu catturato a Malpensa, su richiesta degli Usa che ne chiedono l’estradizione, qualche giorno prima del fermo di Cecilia a Teheran. Che se lo riprendano pure. Noi vogliamo Sala a casa“.