Un episodio di cronaca riporta al centro del dibattito il ruolo delle forze dell’ordine e il sistema giudiziario italiano: le parole di Vittorio Feltri.
Le recenti dichiarazioni di Vittorio Feltri su IlGiornale.it hanno acceso nuovamente il dibattito sulla sicurezza e sull’operato delle forze dell’ordine in Italia. Il noto giornalista ha commentato un episodio di cronaca in cui un uomo, fermato dalla polizia per un’infrazione, avrebbe reagito cercando di investire un agente.
![Vittorio Feltri](https://newsmondo.it/wp-content/uploads/2020/06/IM_Vittorio_Feltri.jpg)
Feltri: “La Polizia costretta a difendersi con le mani legate”
L’episodio, avvenuto in circostanze ancora da chiarire completamente, ha riacceso la discussione sulle difficoltà operative delle forze dell’ordine e sulle conseguenze legali per chi le aggredisce.
Secondo quanto raccontato da Feltri, l’agente sarebbe riuscito a restare aggrappato al cofano dell’auto fino a quando il veicolo non si è fermato contro un pullman. Solo allora i poliziotti, armi in pugno, sarebbero riusciti a bloccare il conducente e ad attendere i rinforzi.
Nel suo editoriale video, Vittorio Feltri ha espresso un’opinione netta sulla vicenda: “Noi combattiamo la polizia invece che i delinquenti. Ci rendiamo conto di quanto siamo idioti? Ma veramente idioti… bisogna prendere i delinquenti e sbatterli fuori invece di aggredire i poliziotti, processarli e anche condannarli”.
“Guai a sparare”, il giornalista difende le forze dell’ordine
Il giornalista ha sottolineato come gli agenti siano spesso costretti a intervenire con estrema cautela per evitare ripercussioni giudiziarie, arrivando persino a dover sostenere spese legali di tasca propria nel caso di azioni controverse.
“Guai a sparare, altrimenti vanno incontro a guai giudiziari e devono pagarsi l’avvocato”, ha dichiarato Feltri, evidenziando le difficoltà che le forze dell’ordine incontrano nell’affrontare situazioni di pericolo.
Le parole di Vittorio Feltri si inseriscono in un contesto già caldo, dove più volte si è discusso dell’esigenza di garantire maggiore tutela a chi indossa la divisa.
Tuttavia, il suo linguaggio veemente, nasconde anche una certa lamentela nei confronti dell’attuale politicamente, probabilmente meno attenta di quanto dovrebbe: “Uno schifo così non riesco a digerirlo!”, ha concluso il giornalista con una certa amarezza.