Un editoriale che fa scalpore: cosa ha davvero detto Vittorio Feltri sui botti di Capodanno e gli immigrati in Italia.
Il 31 dicembre, mentre molti si preparavano a festeggiare l’arrivo del nuovo anno, Vittorio Feltri ha voluto esprimere la sua opinione sui tradizionali botti di Capodanno e sugli episodi di violenza che hanno segnato la notte a Milano. Il noto giornalista ed editorialista, tramite il suo editoriale video su IlGiornale.it, ha sollevato una riflessione provocatoria, che non ha mancato di suscitare polemiche.
Feltri contro i botti di Capodanno: “Manifestazione corale di imbecillità”
Feltri ha descritto l’usanza dei botti come una vera e propria “manifestazione corale di imbecillità”, criticando il disturbo che questi causano agli animali e agli esseri umani. “Sono botti che disturbano, che fanno impazzire gli animali e anche i cristiani”, ha dichiarato, aggiungendo che la sua esperienza diretta a Milano è stata ancora più sconvolgente.
La scena che si è presentata in Piazza Duomo, secondo Feltri, è stata decisamente sconcertante, con un “orda di stranieri”, che ha alimentato episodi di violenza.
Un altro punto critico sollevato da Vittorio Feltri riguarda le forze dell’ordine, che secondo lui si trovano in una situazione paradossale. “Se solo muovono un dito, finiscono sotto inchiesta loro”, ha detto ancora.
La critica agli immigrati e l’appello a fermare la violenza
Non sono mancati anche i commenti duri sulla questione degli immigrati. “Il nostro guaio sono gli immigrati”, ha affermato, criticando la gestione delle problematiche legate all’immigrazione e l’impatto che, secondo lui, avrebbe sulla sicurezza.
Inoltre, ha evidenziato come, tra i problemi italiani, i “fessi italiani” che sparano botti senza sosta rappresentino una delle piaghe più fastidiose della società.
Feltri ha poi ricordato di come la sua notte di Capodanno sia stata svegliata da una vera e propria “raffica di sparatorie”, che ha definito “un bombardamento”, lasciando intendere il suo disappunto verso una tradizione che, a suo parere, ha perso ogni senso nel 2025.
In conclusione, Feltri ha espresso il suo malcontento con una nota provocatoria: “Siamo una massa di cretini. Auguri lo stesso”.