Vittorio Feltri si schiera con le forze dell’ordine dopo l’ennesimo caso che ha visto le autorità finire sotto la lente di ingradimento.
Si è spesso trovato a commentare il caso Ramy, il ragazzo morto mentre si trovava a bordo di uno scooter guidato da un amico che non si era fermato all”alt” delle forze dell’ordine a Milano. Ora, Vittorio Feltri ha voluto dire la sua su un caso molto simile avvenuto a Forte de Marmi che ha portato ad un altro decesso. Il giornalista ha difeso la “divisa” nel suo editoriale per Il Giornale.

Feltri e il caso di Forte dei Marmi
Sono ore di grande attenzione per quanto accaduto a Forte dei Marmi dove un uomo di 48 anni è deceduto dopo un incidente in moto. Stando alle informazioni sui fatti, il motociclista non si era fermato all’alt dei carabinieri. Una situazione molto simile a quanto accaduto, per questioni diverse, a Milano nel “famoso” caso Ramy. In questo senso, Vittorio Feltri ha voluto dire la sua per Il Giornale rispondendo ad un suo lettore.
“Quella di ignorare l’alt imposto dalle forze dell’ordine sta diventando una prassi indecente, una moda suicida, un vezzo da cretini che non hanno il minimo rispetto per lo Stato né per chi lo rappresenta. Forzare un posto di blocco non è una bravata, è un reato”, ha detto il giornalista. “E come ogni reato ha conseguenze, comprese quelle letali. Chi lo fa si mette deliberatamente nelle condizioni di morire […]”.
La difesa della divisa
Feltri ha quindi fatto un parallelo con il caso Ramy avvenuto a Milano sottolineato come questo episodio sia la “conferma di una tendenza preoccupante: sempre più gente crede di poter scappare alla vista di una paletta come se fosse al Gran Premio di Monza […]”. Il giornalista si è quindi schierato apertamente con le autorità: “[…] Non possiamo ogni volta criminalizzare le forze dell’ordine per il semplice fatto di aver svolto il loro dovere. I carabinieri non hanno la sfera di cristallo e non possono sapere se chi fugge è armato, drogato, abbia appena posto in essere crimini o abbia intenzione di metterli a segno o sia semplicemente idiota. Sanno soltanto che hanno l’obbligo di inseguire e fermare”.
E ancora: “Questa mentalità per cui chi scappa è una vittima e chi gli sta dietro un carnefice è tossica e pericolosa”, ha detto Feltri. Nella conclusione del suo editoriale, il giornalista ha quindi sentenziato duramente: “Chi forza un posto di blocco è un pericolo pubblico. Se poi si schianta, ha semplicemente raccolto quello che ha seminato”.