Vittorio Feltri, con il suo solito stile pungente, commenta gli ultimi fatti di fine anno, elogia la Meloni e tira le orecchie alla sinistra attaccando i comunisti.
In collegamento con Francesco Vecchi, Vittorio Feltri ha commentato con il suo solito stile provocatorio gli avvenimenti del 2024, soffermandosi anche sulla recente “stretta” sull’alcol e sul fumo introdotta dal governo.
Feltri sul governo Meloni e il 2025
L’editorialista non ha nascosto un giudizio positivo sul governo in carica diretto da Giorgia Meloni, dichiarando: “Non vedo male questo 2025, perché da quando c’è il governo Meloni abbiamo ottenuto dei risultati, anche se la sinistra dice il contrario”.
Tuttavia, Feltri ha invitato alla prudenza: “Bisogna aspettare i fatti. Chiacchierare è inutile”.
Feltri si è poi scagliato contro le normative anti-fumo, criticando duramente l’approccio restrittivo: “Anche dire che il fumo è mortale è una stupidaggine. Io fumo quanto voglio e più che posso!”.
Riferendosi al sindaco di Milano, Giuseppe Sala, e alla recente stretta sul fumo in città, ha rincarato la dose con toni accesi: “Chi è quel coglion* che fuma per strada? Quando cammini, non ti va di fumare! Seduto su una panchina posso anche fumare una sigaretta, ma dov’è il problema? Siete tutti rossi, comunisti e rompicoglion*”.
Feltri ha inoltre rivelato di frequentare un ristorante milanese dotato di una sala fumatori: “E faccio il cavolo che voglio. E se qualcuno mi rompe le scatole, gli occhi glieli faccio diventare neri”.
Nessun festeggiamento per Capodanno
Sul tema delle celebrazioni di fine anno, Feltri ha mantenuto il suo spirito polemico: “Un anno che muore merita un funerale, non una festa. La vita ognuno la vive come vuole senza imporre divieti. Tutti questi divieti sono frutti delle mode di sinistra”.
In chiusura, Feltri ha sottolineato il valore della libertà individuale: “Bisogna essere liberi e basta non ledere il prossimo”.
Con il suo consueto tono graffiante, Feltri si conferma una voce fuori dal coro, suscitando reazioni contrastanti tra chi lo considera un provocatore e chi lo apprezza per la sua schiettezza.