Le vicende legate a Israle, Hamas e la Flotilla hanno trovato il duro commento di Vittorio Feltri che ha chiesto maggiore onestà intellettuale.
Dopo aver parlato in televisione del “casino” della Flotilla, Vittorio Feltri è tornato ad argomentare le recenti vicende legate alla spedizione verso Gaza e, in generale, quanto concerne le dinamiche tra Israele e Hamas. Nello specifico, nel suo editoriale per Il Giornale, il giornalista ha sottolineato la realtà dei fatti facendo appello a maggiore onestà intellettuale da parte di tutti.

Feltri: la situazione della Flotilla, Israele e Hamas
Rispondendo come di consueto ad un lettore de Il Giornale, Vittorio Feltri ha ribadito le proprie convinzioni in merito alla situazione legata a Israele e Hamas con tanto di riferimento alla spedizione della Flotilla. “Siamo di fronte a una colossale mistificazione, una riscrittura della realtà che ha dell’incredibile. Ormai il gioco è chiaro: rovesciare i ruoli, fare delle vittime carnefici e dei carnefici vittime”, ha esordito il giornalista.
Ricostruendo poi la vicenda che ha visto coinvolti Israele e Hamas, Feltri ha aggiunto: “Ripetiamolo con chiarezza, ancora una volta, non sarà mai abbastanza: il 7 ottobre Israele ha subito il più sanguinario attacco terroristico della sua storia recente. Non un incidente di frontiera, non un equivoco militare, bensì un massacro deliberato di civili, di bambini, di donne, con stupri, decapitazioni, torture e rapimenti. Questo non lo dico io: lo dicono le immagini, i rapporti, le testimonianze”.
Secondo il giornalista, davanti a tutto questo “una parte consistente dell’opinione pubblica finge che nulla sia accaduto, o peggio, minimizza, anzi, addirittura nega. Non solo: Hamas viene persino rappresentato come vittima, quasi un eroe romantico della resistenza. Una menzogna indecente”.
La realtà
Tra i passaggi salienti dell’editoriale di Feltri, quello relativo alla realtà dei fatti: “Oggi Israele continua a chiedere la consegna degli ostaggi, uomini e donne sequestrati e rinchiusi da quasi due anni nei tunnel di Gaza. Hamas si rifiuta. Punto. Questa è la realtà: non ci sono sfumature, non ci sono ma, non ci sono giustificazioni. Eppure, paradossalmente, chi osa ribadire l’ovvio cioè che tenere in ostaggio civili innocenti è un crimine contro l’umanità viene fischiato nelle piazze, insultato sui social, additato come guerrafondaio. Qualcuno insinua che chiedere ad Hamas di consegnare gli ostaggi sia addirittura illegittimo, una forma di violenza”.
Da qui il paragone con la spedizione della Flotilla. “[…] Coloro che sono a bordo si presentano come umanitari, ma portano sulle spalle la propaganda di Hamas. Chiunque abbia un minimo di onestà intellettuale sa che siamo davanti a una provocazione politica, non a un atto caritatevole. Sono missioni costruite per seminare odio e per alimentare l’illusione che Israele sia il mostro e Hamas il Davide che combatte contro Golia”.
La conclusione di Feltri è una sola e presumibilmente fa riferimento anche alle manifestazioni di protesta in Italia pro Gaza che stanno, però, portando a gesti anche di violenza: “[…] Non lasciamoci intimidire da chi fischia e urla. La realtà resta più forte di qualsiasi bugia“.