Il pensiero di Vittorio Feltri sui comportamenti dei media e della famiglia di Giulia Cecchettin dopo il terribile lutto subito.
Non si mette problemi ad esprimere i suoi giudizi Vittorio Feltri. Neanche quando si tratta di un tema delicato come il noto caso dell’omicidio di Giulia Cecchettin, la 22enne uccisa dall’ex fidanzato Filippo Turetta. In occasione del suo ultimo editoriale per Il Giornale, il giornalista ha parlato in modo particolare della famiglia della vittima e di una sorta di “spettacolarizzazione” del dramma vissuto che ha visto, anche nelle ultime ore, il padre della ragazza in televisione a ‘Che Tempo Che Fa’.
Feltri, il caso Cecchettin e il “baratro mediatico”
Come spesso gli capita, rispondendo ad alcuni lettori, Feltri ha dato il suo giudizio su come la famiglia di Giulia Cecchettin si sia comportata dopo il terribile lutto subito. Nel dettaglio il giornalista ha espresso il suo pensiero con un editoriale dal titolo “La famiglia Cecchettin e il baratro mediatico”.
Di fatto, Feltri ha sottolineato come sebbene sia importante parlare “anche con insistenza” della violenza contro le donne, la vicenda della Cecchettin e della famiglia sempre in prima pagina e su tutte le tv abbia portato ad una sorta di “ossessione mediatica”.
Nello specifico il giornalista ha parlato prima dell’ospitata del padre della vittima, il signor Gino, a ‘Che Tempo Che Fa’ sul Nove da Fabio Fazio, spiegando di essere contro questa situazione. “È giusto e opportuno che si parli, anche con insistenza, della violenza contro le donne. Ma non comprendo perché elevare a guru nazionale il babbo di una ragazza ammazzata dall’ex partner. Si è sviluppata intorno a questo fatto di cronaca una specie di ossessione mediatica che ritengo insana […]”.
La famiglia diventata “star”
Nella seconda parte del suo editoriale, Feltri ha aggiunto dando ancora maggiore enfasi al suo pensiero: “Lungi da me l’intenzione di giudicare un uomo sofferente, che ha patito una perdita terribile, eppure non posso fare a meno di notare che i componenti di questa famiglia hanno dato prova di una capacità straordinaria di fare, per di più da subito, di un lutto una occasione per cambiare vita e carriera, per reinventarsi, per proporsi e per candidarsi alla copertura di ruoli attinenti alla politica, allo scopo, così sottolinea Gino, di ‘non dimenticare Giulia'”.
Da qui l’affondo: “Di sicuro i media hanno aiutato i familiari di Giulia a divenire vere e proprie star. Abbiamo fatto di persone qualunque, anche insulse in maniera disarmante, oserei dire addirittura insignificanti, tendenti a ripetere banalità, dei miti se non addirittura dei profeti e non sulla base di meriti, competenze, azioni eroiche, non sulla base di qualcosa che esse hanno compiuto, ma sulla base di qualcosa che esse hanno subito […]”.