Il commento di Vittorio Feltri sul nuovo ministro della Cultura Giuli, criticato per non essere in possesso della laurea.
Molto diretto come suo solito Vittorio Feltri che sul suo ultimo editoriale per Il Giornale ha commentato le aspre critiche rivolte al nuovo ministro della Cultura Giuli che sarebbe sprovvisto di laurea. L’uomo, che ha preso il posto del dimissionario Sangiuliano, è stato preso d’assalto per quella che sarebbe una sua mancanza per esercitare un ruolo così importante.
Feltri, la competenza oltre la laurea
Rispondendo come di consueto ad un lettore de Il Giornale, Feltri ha dato il proprio parere in merito alla questione relativa al nuovo ministro della Cultura Giuli e al fatto che non abbia preso la laurea. Un titolo che dovrebbe essere garanzia di competenza. “Abbiamo di recente avuto un ministro del Lavoro che non soltanto non era laureato ma che, come esperienze lavorative pregresse, vantava nel curriculum l’attività di bibitaro svolta tra gli spalti dello stadio, e ora vogliono farci credere che sia indecente che un ministro della Cultura non sia laureato, come se la cultura e la preparazione dipendessero dall’avere conseguito la laurea”, ha detto il giornalista.
“[…] Non intendo togliere valore alla laurea, essa è un titolo e un requisito utile per scremare, valutare, selezionare, ma – ne converrai – non sufficiente. Inoltre nella nostra Costituzione non è indicato che un politico, ossia un individuo eletto, o un ministro, nominato, debbano essere laureati. Quindi non capisco la ratio di questa polemica […]”, ha proseguito il giornalista.
Gli esempi
Il discorso di Feltri è andato avanti facendo degli esempi di personaggi importanti e colti che sono sprovvisti di laurea: “[…] Anche nel mio ambito, il giornalismo, le firme più importanti sono quelle di non laureati, penso ai miei amici Enzo Biagi, Giorgio Bocca, Oriana Fallaci. È lungo l’elenco di intellettuali, scrittori, poeti, giornalisti, scienziati, addirittura premi Nobel che mai hanno frequentato l’università ma che pure nelle università sono entrati sì, ma come autori da studiare, da cui apprendere. Dunque non vedo come il non possedere la laurea possa essere condizione ostativa per Giuli nel fare il ministro della Cultura”.
Sostenendo il pensiero sintetizzato nel titolo dell’editoriale “Non serve la laurea per essere colti“, Feltri ha poi concluso citando altri celebri personaggi non laureati come Eugenio Montale, Umberto Saba, Gabriele D’Annunzio, Benedetto Croce, Grazia Deledda, Orio Vergani, Salvatore Quasimodo, Walt Disney, Henry Ford, Guglielmo Marconi e chiedendo di far lavorare Giuli.