Non fa mai giri di parole quando si tratta di dire la sua e in questo caso Vittorio Feltri parla anche del Papa in modo molto diretto.
Alcune recenti dichiarazioni di Papa Francesco sul tema della natalità e sul fatto che gli italiani preferirebbero un amico a quattro zampe, cane o gatto, rispetto ad un bambino, sono state oggetto di osservazioni da parte di Vittorio Feltri. Il giornalista, sollecitato da un lettore de Il Giornale, ha detto la sua sull’argomento.
Feltri: gli animali e il Papa
Un attento lettore de Il Giornale ha chiesto un parere a Feltri relativamente al pensiero di Papa Francesco a proposito delle preferenze degli italiani. L’utente ha sottolineato come Bergoglio avrebbe detto che nel nostro Paese molti preferiscano un cane o un gatto al fare un bambino.
Su questo argomento, il giornalista ha detto la sua in modo chiaro: “Il Papa compie un vistoso errore: mette in relazione il fenomeno della denatalità con il nostro amore per gli animali, ossia riconduce l’assenza di figli nelle famiglie alla presenza di animali, come se un uomo o una donna potessero pensare: ‘Quasi quasi, anziché mettere al mondo un bambino, prendo un cane, mi comporta minori scocciature’. È una visione limitata, superficiale e semplicistica”.
Feltri ha sottolineato che, a suo modo di vedere, “adottare una bestia risponde ad una esigenza vitale dell’essere umano, ovvero quella non soltanto di ricevere bensì soprattutto di dare amore […]”.
Di cosa avrebbe bisogno il Pontefice
Tra i vari passaggi del suo commento, il giornalista ha aggiunto: “Papa Francesco trascura un fatto importante: gli animali svolgono un ruolo sociale e non chiedono nulla in cambio, non gravano sulle casse dello Stato, non bisogna pagarli, poiché ci chiedono solamente tenerezza. Alleviano la solitudine di gente sia giovane che soprattutto anziana, gente che non potrebbe comunque procreare, e questo ha ripercussioni positive sul benessere generale, cioè sulla salute […]”.
Nella conclusione del suo pensiero, Feltri ha fatto anche dell’ironia: “Secondo me, il Pontefice avrebbe bisogno di un micio. Magari glielo regalo io […]”.