Il pensiero di Vittorio Feltri a proposito della parità tra uomo e donna in Italia. Il giornalista è stato molto chiaro nella sua analisi.
Preciso come sempre nel suo discorso Vittorio Feltri che nell’ultimo editoriale per Il Giornale ha risposto ad un lettore su un tema molto caldo degli ultimi mesi: la parità tra i sessi. In particolare il giornalista ha spiegato quale sia, a suo modo di vedere, la situazione in Italia tra uomo e donna.
Feltri, la parità tra uomo e donna
“La parità dei sessi non sta nelle parole”. Questo il titolo dell’ultimo editoriale di Feltri su Il Giornale. L’argomento è chiaro: le differenze in Italia tra uomo e donna, in generale e sul lavoro.
Il giornalista ha risposto, come suo solito, alle domande dei suoi lettori e in questo caso a chi gli ha fatto presente come in un recente articolo pubblicato su un famoso quotidiano sembra sia stata trovata la soluzione per non creare disparità, almeno a parole, tra i due sessi.
Feltri, con il suo solito fare, ha quindi spiegato la sua posizione: “Viviamo nell’epoca del trionfo della superficialità […]. Si mira a risolvere il problema dell’inquinamento dipingendo con la vernice bizzarre e per di più pericolose piste ciclabili ai margini delle strade, come ha fatto il sindaco Beppe Sala a Milano, o a raggiungere una effettiva parità di genere modificando i cognomi e declinando al femminile qualsiasi sostantivo riferito alle signore, o a combattere la disoccupazione pagando chi non lavora”.
Il giornalista ha poi sottolineato: “[…] Alla guerra alle desinenze ho dedicato una parte del mio ultimo libro, I fascisti della parola, e francamente non mi rassegno a questa stupidità dilagante, quella di tutti coloro che ritengono che modificando le vocali si possa migliorare la società”.
Chi “porta i pantaloni” in Italia
Da qui l’analisi della situazione in Italia con particolare riferimento a come le donne, in realtà, si trovino spesso in situazioni, lavorativamente parlando, di superiorità. “Faccio notare qualcosa che non è irrilevante: il presidente del Consiglio è donna, il leader dell’opposizione è donna, nei tribunali ci sono più donne che uomini e così negli ospedali e nelle scuole. Abbiamo avuto negli ultimissimi anni sempre più signore al potere, da Marta Cartabia ad Elisabetta Casellati, da Elisabetta Belloni, alla guida dei servizi segreti, a Margherita Cassano, presidente della Corte di Cassazione, nominata nel marzo del 2023. Eppure ci tocca subire le prediche dei giornalisti che ci propongono il doppio cognome e le cariche al femminile per combattere contro un patriarcato che non esiste“.
Da qui la definitiva spiegazione del suo pensiero: “Possiamo fare di più e meglio nel cammino verso una piena equiparazione tra maschi e femmine […] ma è innegabile che in Italia, a prescindere da come le si chiami, a portare i pantaloni sono loro, le donne. Dentro le famiglie e anche fuori”.