La tensione tra Nato e Russia, il pericolo nucleare e la posizione dell’Italia: Vittorio Feltri ha detto la sua sull’argomento molto delicato.
Intervenuto nel suo ultimo editoriale per Il Giornale, Vittorio Feltri ha parlato del pericolo nucleare a seguito di alcune ripetute dichiarazioni in particolare da parte della Russia di Putin e del ministro sovietico Lavrov. Rispondendo ad un utente, il giornalista ha fatto il punto con alcuni passaggi anche su Trump e il ruolo dell’Italia di Giorgia Meloni.
Feltri, il pericolo nucleare e la fiducia in Trump
Nel corso del suo ultimo editoriale per Il Giornale, Feltri ha risposto alle preoccupazioni di un lettore relativamente al pericolo nucleare e alle dichiarazioni accese della Russia di Putin sulla possibilità di far ricorso, appunto, ad armi di un certo tipo. Dal canto suo, il giornalista ha spiegato: “Io credo che ci sia di fondo una sottovalutazione dei rischi, la quale potrebbe favorire lo scivolamento inesorabile verso un conflitto mondiale”, ha esordito Feltri.
“Forse la tensione non è mai stata così alta come in questi ultimi giorni, eppure noto anche io una certa inconsapevolezza o superficialità da parte delle Nazioni indirettamente coinvolte. Forse ci illudiamo che non possa accadere, che sia impossibile che possa scoppiare la terza guerra mondiale e che una potenza si spinga al punto di adoperare armamenti nucleari […]”.
In questo senso il giornalista ha sottolineato come confidi sul fatto che Trump vinca le elezioni presidenziali di novembre negli USA: “[…] Confido nel ritorno alla Casa Bianca di Donald Trump, in seguito alle ormai vicine elezioni americane, che si terranno nel mese di novembre. Trump si sta già muovendo affinché, qualora venisse eletto, egli possa svolgere efficacemente il ruolo di mediatore tra Russia e Ucraina, ponendo così fine ad una guerra che si protrae insensatamente da oltre due anni e mezzo e che ha prodotto soltanto distruzione e morte. Il tycoon, quando di recente ha incontrato il presidente ucraino, ha subito chiarito che i rapporti con la Russia sono buoni e che Putin è un interlocutore al pari di Zelensky”.
Il ruolo dell’Italia di Giorgia Meloni
Allo stesso modo, Feltri ha posto l’accento sul ruolo dell’Italia: “Io sono convinto che pure Giorgia Meloni, per il prestigio e la stima che è riuscita a guadagnarsi personalmente a livello diplomatico e internazionale nonché per le sue capacità e la sua dialettica, possa ambire a rivestire un ruolo determinante nell’ambito dell’avvio di un dialogo e di un negoziato tra Ucraina e Russia”, ha proseguito il giornalista.
“L’Italia dovrebbe prendersi questo incarico e non lasciarlo ad altri, sarebbe un peccato, dovrebbe assumersi questo impegno, uscendo da quel cono d’ombra in cui è sempre stata relegata e che in parte ha scelto, adattandosi alle posizioni altrui, appiattendosi su quanto deciso da altri […]”.
In questo senso, a giocare in favore dell’Italia e della Meloni la sua “essenza della romanaccia, che in politica internazionale serve, per quanto possa apparire assurdo. Essa consiste anche nell’innato talento di creare un ambiente amichevole e disteso, di coinvolgere l’interlocutore, di metterlo a proprio agio, di persuaderlo con le buone maniere”.