Dopo l’assoluzione di Matteo Salvini, il nuovo editoriale di Vittorio Feltri si inserisce a gamba tesa sulla questione e arrivano anche delle “scuse” pubbliche.
Nel suo consueto editoriale video su IlGiornale.it, Vittorio Feltri ha condiviso il suo pensiero sull’assoluzione di Matteo Salvini nel processo legato al caso Open Arms, un tema che ha diviso l’opinione pubblica italiana. Feltri non ha nascosto la propria soddisfazione per l’esito del processo e ha offerto un’analisi pungente della situazione, come da suo stile.
Le scuse di Vittorio Feltri a Matteo Salvini: ecco perché
Feltri ha esordito sottolineando come “mezza Italia, quella che un tempo chiamavamo comunisti” fosse convinta della condanna di Salvini, al punto da “preparare festeggiamenti e fuochi d’artificio per il suo incarceramento”.
Tuttavia, la sentenza dei giudici ha ribaltato ogni aspettativa: Salvini è stato assolto in quanto, secondo il tribunale, “non ha fatto niente”.
Feltri ha poi rivelato un aneddoto personale: “Ho fatto 10 scommesse con 10 amici e ho guadagnato 100mila euro” grazie all’assoluzione di Salvini. Ha inoltre lodato l’avvocata Giulia Bongiorno, definendola “un mostro di bravura”, attribuendole gran parte del merito per il risultato positivo del processo.
Il pensiero di Feltri sul caso
Nel proseguire, Feltri ha espresso il suo dispiacere per i sei anni di patimenti che Salvini ha dovuto affrontare in attesa di un giudizio: “Gli chiedo scusa a nome di tutti gli italiani”, ha dichiarato.
Feltri ha criticato il sistema giudiziario italiano, sottolineando come “gli errori giudiziari non vengano mai risarciti moralmente”, lasciando le persone coinvolte senza un reale supporto.
Infine, l’editorialista ha auspicato che situazioni simili non si ripetano, invitando a riflettere sull’uso delle accuse come strumento politico e sul danno umano che esse comportano.
L’assoluzione di Matteo Salvini non è solo un evento giudiziario, ma anche un episodio che riflette le tensioni politiche e sociali del Paese.
La vicenda Open Arms aveva acceso il dibattito sui temi dell’immigrazione e della gestione delle emergenze umanitarie, con Salvini al centro delle polemiche.