“Due confetti atomici su Milano e Roma”: Feltri shock

“Due confetti atomici su Milano e Roma”: Feltri shock

Il duro commento di Vittorio Feltri sul conflitto tra l’Ucraina e la Russia ma anche sul ruolo dell’Italia e della Premier Giorgia Meloni.

L’alta tensione tra Ucraina e Russia con il conflitto che continua potrebbe interessare anche l’Italia da molto vicino. Ecco perché Vittorio Feltri, per Il Giornale, ha voluto mandare una particolare richiesta alla Premier Giorgia Meloni: porre fine agli aiuti agli ucraini per evitare di “far arrabbiare” il leader di Mosca, Vladimir Putin.

Vittorio Feltri

Feltri, la posizione dell’Italia nel conflitto Ucraina-Russia

“Cari amici, buona giornata. Io l’ho confessato mille volte, ma ribadisco questo mio pensiero: sono molto ammirato da Giorgia Meloni. Sono anche amico suo, non faccio che lodarla perché devo dire che le sue capacità governative sono notevoli. Anche nelle ristrettezze economiche in cui si trova lo Stato italiano”. Ha esordito in questo modo Vittorio Feltri su Il Giornale in un articolo-video sul tema guerra Ucraina-Russia.

Però c’è una cosa che non riesco a capire, perché lei, unendosi al comune sentire europeo, e fino a ieri anche americano, ha sempre finanziato l’Ucraina per combattere contro la Russia. Abbiamo mandato soldi, armi ecc ecc. Lei ha ribadito che è intenzionata a continuare a fornire aiuti e sostegni a Kiev. Questa cosa mi fa arrabbiare“.

“Non che io ce l’abbia con gli ucraini, ma sappiamo che la Russia è una potenza notevole. Anche dal punto di vista atomico è qualcosa di imbattibile. Quindi, secondo me, continuare a far arrabbiare Putin fornendo armi ai suoi nemici non lo rallegra, diciamo. Il ‘vecchio’ Putin. Che già questo signore non è uno molto tenero…”.

I confetti nucleari su Milano e Roma

Il giornalista ha proseguito il suo pensiero spiegando quali siano, di fatto, i suoi timori: “Magari a forza di irritarlo mandando le armi ai suoi nemici potrebbe anche inca**arsi, come diciamo noi al ‘bar sport’. Cosa potrebbe fare? Mettiamo che un giorno decide di prendere un confetto atomico e di mandarne uno su Milano e uno su Roma. Ecco perché consiglio alla Meloni di smetterla di dare le armi […]. Basta armi, si arrangino, discutano, perdano la guerra. Che ci frega. A noi interessa salvare la pelle e di non scatenare una guerra mondiale che ci porterebbe tutti quanti nella tomba”.