Feltri e il patriarcato: l'editoriale
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“Non farebbe male”: il controverso commento di Feltri sul patriarcato

Vittorio Feltri seduto

Non ha mai alcun problema a dire liberamente la sua su ogni argomento. Anche in questo caso, sul patriarcato, Vittorio Feltri è stato diretto.

Negli ultimi giorni Vittorio Feltri è stato assolutamente spumeggiante nel corso dei suoi editoriali per Il Giornale. Dopo l’affondo su Ilaria Salis che ha fatto discutere, ecco un altro argomento molto delicato che riguarda il patriarcato. Il giornalista ha scelto un titolo molto forte per dire la sua sul tema: “Un po’ di patriarcato non farebbe male“.

Vittorio Feltri seduto
Vittorio Feltri – www.newsmondo.it

Feltri, il quesito su Sanremo e il patriarcato

Come spesso accade nei suoi editoriali per Il Giornale, Vittorio Feltri ha preso spunto da una domanda di una lettrice per affrontare l’argomento del patriarcato con riferimento ad alcuni soggetti che, di recente, sono stati protagonisti al Festival di Sanremo 2025 e che hanno, volutamente o meno, riacceso un discorso delicato relativo all’uomo e alla figura del maschio.

“Penso che gli uomini oggigiorno si affannino nel tentativo di fornire un eccesso di prove, sebbene non formalmente richieste, per scansare l’accusa di essere sessisti, violenti, potremmo dire anche ‘figli sani del patriarcato'”, ha detto Feltri. “[…] Del resto, il pericolo di essere incriminati per loro, ossia per i maschi, è sempre in agguato. Conduciamo una sorta di guerra al testosterone, alla virilità, ai caratteri maschili, come se fossero elementi negativi, da debellare in quanto causa dei mali del mondo nonché di abusi, persecuzioni, sopraffazioni. Da qui la continua ostentazione, da parte delle nuove generazioni di maschi, di una femminilità che ha preso il posto della mascolinità”.

Il duro commento

Il giornalista ha poi proseguito sottolineando come, spesso, i giovani di oggi, anche maschi, si trucchino, si depilino e vestano, ogni tanto, anche con le gonne “allo scopo di esorcizzare il loro essere maschi, quindi colpevoli”. E facendo riferimento a Sanremo, Feltri ha quindi aggiunto: “[…] Se il maschio oggi è il demonio, ecco che molti scelgono di non esserlo più, di non esserlo proprio, di non definirsi, di esserlo ma non troppo, di essere anche un po’ femmine. Ed ecco pure che il palco di Sanremo diventa il luogo perfetto in cui esibire questa nuova mascolinità tiepidina, palliduccia, moderata, confusa […]”.

Feltri ha quindi tenuto a precisare che la violenza “non è agìta soltanto dai maschi, ma anche dalle femmine”. E non solo: “[…] Intanto le fanciulle, se da un lato rigettano la mascolinità, chiamata «tossica», dall’altro lamentano la mancanza di iniziativa, la mollezza, l’incapacità di protezione, di offrire sicurezza e stabilità, che contraddistinguono i ragazzi del nuovo millennio, i quali appaiono quasi spaventati dall’idea di fare i maschi, non intendono correre il rischio di essere fraintesi, equivocati, etichettati quali molestatori”.

Da queste riflessioni, anche il pensiero finale che richiama al titolo scelto del suo editoriale: “[…] Altro che patriarcato! Ve ne fosse almeno un residuo non assisteremmo allo scempio che è stato fatto del vecchio maschio, quello che non temeva di essere peloso, di fare il primo passo con una donna, di corteggiare, di mostrarsi orgoglioso di essere quello che è, cosa non più lecita, sebbene alle donne venga insegnato che devono andare fiere della loro femminilità e devono valorizzarla”, ha commentato Feltri. “Allora mi domando: essere femmine è giusto ed essere maschi è sbagliato? Essere maschi è vergognoso e turpe? Davvero ci siamo ridotti a pensarla così? […]”..

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ultimo aggiornamento: 20 Febbraio 2025 12:54

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