Diversi discorsi sull’impossibilità degli italiani di andare in vacanza perché “poveri”: Vittorio Feltri svela tutta la verità.
Se da una parte si parla dei giorni migliori e peggiori per mettersi in auto per viaggiare e andare in vacanza, dall’altra c’è chi sostiene che gli italiani, a causa della povertà, non riescano neppure ad andarsi a godere un po’ di relax. Una teoria che, però, sembra aver trovato il parere contrario di Vittorio Feltri che tramite il proprio editoriale per Il Giornale ha evidenziato alcuni numeri importanti.

Feltri e le “vacanze negate”
Con il suo solito fare molto diretto, Vittorio Feltri ha voluto, tramite le colonne de Il Giornale, sfatare un discorso che in queste settimane è stato più volte fatto, soprattutto da alcuni esponenti politici, in relazione alle vacanze degli italiani. In particolare sulla impossibilità di gran parte dei cittadini di andare in vacanza a causa della povertà.
Secondo il giornalista, le cose non starebbero affatto così e lo si comprende fin da subito dal titolo scelto per il suo articolo: “La realtà e l’immaginazione. Questa narrativa della vacanza negata è una favola che serve solo a delegittimare la ritrovata vitalità italiana”.
Feltri ha quindi ribadito: “Davvero stupisce che oggi si continui a credere alla fiaba delle spiagge desertificate per la miseria degli italiani. Ma evidentemente a molti serve sempre un alibi per attaccare questo governo”.
I dati e l’attacco alla sinistra
Nel suo editoriale, successivamente, Feltri ha mostrato alcuni numeri: “[…] Sono 30,5 milioni gli italiani in viaggio quest’estate, con un aumento di 1,5 milioni rispetto allo scorso anno, sono oltre 18 milioni quelli in partenza solo ad agosto, con quasi 20,2 milioni di viaggi programmati, spesa media di 975 euro pro capite e circa 17,6 miliardi di euro in circolo nell’economia estiva: e queste non sono chiacchiere da bar. Tra giugno e settembre 34 milioni di persone (57% della popolazione) si sono concessi o si concederanno almeno una vacanza […]”.
In questo senso, alla luce dei dati, il giornalista ha attaccato la sinistra colpevole di pubblizzare la teoria sulle vacanze negate a causa della povertà con l’intento di attaccare il Governo: “[…] Questa narrativa della vacanza negata è una favola che serve solo a delegittimare la ritrovata vitalità italiana. Ripetiamolo a chi vuol sentire: non è vero che gli italiani ‘non vanno in vacanza perché poveri’. Vanno in vacanza e votano sempre meno a favore dei partiti di sinistra che per decenni hanno governato male e ora ciarlano solo di salario minimo e boiate affini”.