Senza peli sulla lingua, Vittorio Feltri ha spiegato il perché delle tante polemiche verso il “viaggio segreto” di Giorgia Meloni.
Ha fatto tanto rumore la presunta “sparizione” per qualche giorno di Giorgia Meloni e il suo “viaggio segreto”. La stessa Premier ha risposto a tono ad ogni critica ma a difenderla, ora, ci ha pensato anche Vittorio Feltri che tramite il suo editoriale per Il Giornale ha dato una spiegazione anche del motivo per cui la Presidente del Consiglio si è trovata a dover fare i conti con questa polemica, specie da parte del mondo della sinistra.

Feltri e l’ipocrisia della sinistra sulla Meloni
Rispondendo ad un lettore de Il Giornale, Vittorio Feltri ha avuto modo di commentare le recenti polemiche attorno al viaggio di Giorgia Meloni con sua figlia a New York. In particolare, il focus è stato su una questione molto semplice: “Se la sinistra è così femminista, perché si accanisce proprio sulla maternità di una donna?”. A questa domanda, il giornalista ha dato la sua risposta.
“La sinistra, quella che blatera ogni giorno di femminismo, parità e diritti, si scaglia contro Giorgia Meloni proprio perché è donna“, ha tuonato Feltri. “E non una donna qualunque: una donna che ha osato, udite udite, vincere le elezioni, guidare il Paese, imporsi in Europa, e compiere tutto questo senza rinunciare a fare la madre”.
Senza giri di parole, il giornalista ha rincarato la dose contro il mondo politico di sinistra: “Ma questa sinistra da salotto, ormai ridotta a un club di ipocriti con la bava alla bocca, non può tollerare che una donna di destra riesca ad avere una vita normale. Che porti la figlia con sé. Che prenda un volo di linea, non di Stato, come facevano Prodi, D’Alema o Renzi per andare al mare, a sciare o a vedere la Formula 1. No, Meloni non è sparita. È una madre che ha accompagnato sua figlia per un weekend fuori porta, senza fare show […]”.
“Persecuzione personale”
Feltri ha quindi precisato alcuni aspetti della polemica attorno alla Premier: “[…] Questa non è critica politica. È persecuzione personale. […] Mi viene da pensare: ma se fosse stato un uomo a portare con sé il figlio per qualche giorno, avrebbero fatto tutto questo casino? Ne dubito. Anzi, avrebbero detto che è un padre moderno, presente, affettuoso. Meloni invece è colpevole. Non di qualcosa che ha fatto, ma di qualcosa che è: è una donna“.
Il giornalista ha quindi tratto le proprie conclusioni da tale vicenda: “[…] La verità è che Giorgia Meloni, piaccia o no, ha mandato in tilt tutti gli schemi della sinistra: donna, madre, premier e pure capace. Quattro bestemmie in una, per chi vive ancora col poster di Berlinguer sopra il letto e si fa chiamare ‘compagno’ mentre si scatta selfie alle manifestazioni contro il patriarcato. Ipocrisia con la felpa. Punto”.