Le violenze contro gli uomini e il poco impatto mediatico: Vittorio Feltri non ci sta e dice la sua sull’argomento.
Sempre puntale e mai banale con i suoi commenti, Vittorio Feltri ha detto la sua sulle violenze di genere ma, questa volta, ai danni degli uomini. Nel corso del suo ultimo editoriale per Il Giornale, il giornalista ha risposto ad un lettore che prendeva come esempio di tale argomento il recente assassinio di un uomo da parte della sua ex a Nettuno, in provincia di Roma, per il quale non c’è stato troppo vigore nel racconto rispetto, magari, alle violenze verso le donne.
Feltri e le violenze contro gli uomini
Nell’ultimo editoriale su Il Giornale, Vittorio Feltri ha risposto ad una domanda di un suo lettore che chiedeva un pensiero a proposito delle violenze ai danni degli uomini. “Quando la violenza è usata dalla donna contro l’uomo, tendiamo a passarci sopra, a dare poco rilievo ai fatti, quasi a pensare che, in fondo, lui si sia in qualche modo meritato quello che ha subito. Lei ha questa stessa impressione?”, è stato domandato al giornalista.
Pronta al replica: “Non si tratta di una mera impressione, bensì di un modo collettivo di pensare e di vedere la realtà. Fare della violenza qualcosa che appartiene esclusivamente al genere maschile ci porta a non essere giusti ed equi […]”, ha detto Feltri.
E ancora: “[…] Il politicamente corretto impone di assumere questo atteggiamento di ostilità e di critica feroce nei riguardi del genere maschile tutto, fomentando la guerra tra i sessi e soprattutto trasformando lui in un carnefice perfetto, che non può mai, in nessun caso, essere bersaglio di odio e violenza, essendone generatore. Brutti tempi corrono per noi maschietti”.
Il problema in Italia
Il commento di Feltri è andato oltre spiegando come in Italia non ci sarebbero abbastanza dati in merito alle violenze sugli uomini: “Dobbiamo domandarci perché la violenza femminile sugli uomini non venga indagata in Italia. Non esistono dati approfonditi sul fenomeno, numeri, statistiche, ma questo non significa che non esista. Si tratta di una tipologia di crimine sostanzialmente sommersa, purtroppo, a causa di un sentimento di vergogna che provano gli uomini nel dichiararsi vittime di mani femminili. Essi, per di più, sanno che molto difficilmente verranno creduti, più agevole che vengano derisi, proprio a causa del pregiudizio che vuole lui sempre reo e mai martire, sempre abusante e mai abusato […]”.
In tal senso, il giornalista ha concluso: “Grave parlare soltanto di ‘femminicidio’ e non parlare anche di ‘maschicidio’ quando ad ammazzare lui, nell’ambito di una relazione di coppia, è lei. La parità dovrebbe consistere pure in questo”.